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Su Italia 1 Alvin studia da Cattelan

«La musica non è mai stata così divertente»: era questa la promessa un tantino iperbolica di Bring the Noise, il nuovo programma di Italia 1 condotto da Alvin e tratto da un format inglese (mercoledì, ore 21.15, share del 6,94 per cento). Esagerazioni a parte, inevitabili nel lancio di uno show che si prefigge di recuperare il pubblico giovanile, bisogna ammettere che il divertimento c’è. Adrenalina, tormentoni, bolgia, anche caciara a volte. Alvin è il conduttore-animatore del gioco che si svolge attraverso prove che vedono in competizione due squadre di quattro concorrenti ciascuna. L’altra sera erano Paola Barale, Katia Follesa, Jack LaFuria dei Club Dogo e Francesco Cicchella da una parte, Mercedes Henger, Francesco Facchinetti, Andrea Pucci e Fabio Rovazzi dall’altra. Le sfide consistono nell’indovinare il titolo di una canzone attraverso il ritornello cantato al contrario, o urlato dentro un catino pieno d’acqua, oppure ascoltando il testo pronunciato dalla voce di un navigatore satellitare, o leggendo il labiale del compagno di squadra dietro il cristallo di una cabina con isolamento acustico. I concorrenti devono anche esibirsi ballando e cantando in playback un brano pop famoso, giudicati dall’insindacabile Alvin. La riuscita del game dipende in gran parte dalla capacità del conduttore di diffondere l’adrenalina della festa e dalla disinvoltura con la quale gli ospiti accettano la presa in giro (Rovazzi è stato massacrato tutta la sera). Non ci sono altri obiettivi che il divertimento puro, due ore di giochi musicali, nell’occasione intervallati dalle battute sempre in agguato di Andrea Pucci. Immancabile l’esibizione canora di un prete che ha trasformato l’«andiamo a comandare» di Rovazzi in «andiamo a confessare».

Anna Tatangelo e Alvin provano la seconda serata di «Bring the Noise»

Anna Tatangelo e Alvin provano la seconda serata di «Bring the Noise»

Dopo una puntata si può dire che l’impianto si regge sulla comunicativa contagiosa di Alvin, alla prima conduzione di un programma tutto suo dopo una lunga gavetta come spalla nella quale, soprattutto da inviato dell’Isola dei Famosi, aveva già dimostrato le sue potenzialità. Meno forbito e forse meno raffinato, ma con la stessa versatilità e spontaneità nel gestire i momenti dello show e gli ospiti sul palco, Alvin può rappresentare la risposta di Mediaset ad Alessandro Cattelan di Sky. Attenzione a non bruciarlo, però: per questo forse sarebbe stato più opportuno un avvio in seconda serata. Ma tant’è, la musica è divertente. Sul non esserlo «mai stata così tanto», invece, va ricordato Furore con Alessandro Greco, di cui Bring the Noise è una versione altrettanto coinvolgente, ma più moderna.

La Verità, 1 ottobre 2016