5 cose nuove (più una) della Rai renziana

Il cambio di passo è netto. Una svolta anche nella comunicazione, quella registrata alla presentazione dei palinsesti Rai della prossima stagione, con tutte le star e i volti noti, vecchi e nuovi, a far squadra, in platea al Conservatorio di Milano. Da Bruno Vespa a Fabio Fazio, da Nino Frassica a Pif, da Gad Lerner a Milena Gabanelli. E poi, soprattutto, ci sono 42 programmi nuovi in arrivo. Senza farla tanto lunga, ecco un elenco telegrafico delle novità più rilevanti della Rai renziana, prossimamente sui nostri schemi.

Virginia Raffaele, in autunno ospite di Mika e, in primavera, su Raitre

Virginia Raffaele, in autunno ospite di Mika e, in primavera, su Raitre

  1. Una serata-evento con Mina e Celentano, su Raiuno in dicembre, in occasione dell’uscita dell’album inciso in coppia (verosimilmente le due star manderanno un video)
  2. Virginia Raffaele con un one woman show, in primavera su Raitre e, prima, come ospite di Mika
  3. Quattro serate con Mika, nell’autunno di Raidue
  4. La striscia di Pif, da marzo 2017 su Raitre
  5. Due serate speciali di Michele Santoro, in diretta su Raidue da città italiane, prima delle docufiction nel 2017
Il direttore generale Rai, Antonio Campo Dall'Orto

Il direttore generale Rai, Antonio Campo Dall’Orto

La sesta novità è, forse, quella più rilevante. Lo slogan che ha introdotto  la giornata è stato “Rai. Per te. Per tutti”. Potrebbe essere il claim giusto per accompagnare il passaggio della nuova Rai “da broadcast a media company”, come ripete spesso Campo Dall’Orto. Per te, per tutti: c’è la centralità della persona, la proposta rivolta al singolo, e c’è un’idea di democrazia e di anti-elitismo. Nella società contemporanea, liquida o polverizzata che sia a causa delle nuove tecnologie, la persona è tutto. Oggi comanda l’io, ben più che venti o trent’anni fa. Se non c’è la persona al centro non c’è niente. La comunicazione è sempre più one to one. Non per questo dev’essere selettiva, esclusiva. Per tutti contiene la distinzione netta dalla proposta della tv criptata, di nicchia, per pochi ma buoni. Una comunicazione inclusiva. Potrebbe essere il claim che manda in soffitta il vecchio “Di tutto, di più”, un tantino presuntuoso, centrato sulla quantità, da ipermercato commerciale. “Ci stiamo riflettendo”, ha buttato lì Campo Dall’Orto…