
Breve apologo sui buoni che ci guardano dall’alto
Le élite hanno sempre ragione, ma qualche volta sbagliano i calcoli. Però non demordono, non si arrendono perché sono dalla parte giusta della storia. Sono sempre stati così? Certo, ma ora lo sono un po' di più perché sono i migliori. Forse non sono contenti, ma potrebbe andare anche peggio...

Sanremo impazza ovunque bravo Sinner a evitarlo
Il Festival, archetipo del mainstream, deve ancora iniziare e si rischia già il rigetto. Amadeus ci bombarda con l'imperativo: «Sanremo si ama». Se non fosse per obblighi professionali, mi butterei su serie tv e film con il gusto di dire no, come cantava Vasco Rossi. E come ha fatto il nostro campione

Aboliamo la Vigilanza, residuato dell’era sovietica
L'ultima trovata della commissione è un referendum per fissare i criteri di approvazione degli ospiti dei talk. Considerata l'uniformità dei tg pubblici sarebbe il modo per omologare l'unico spazio dissonante come si vorrebbe fare con Cartabianca. A San Macuto sono state affossate tutte le riforme della Rai

Il caso Orsini e il regime soft dei migliori
La Rai ha stracciato il contratto di 2.000 euro a puntata tra #Cartabianca e il professore. «Il pluralismo è una missione del servizio pubblico», dice la Berlinguer. Tutti gli opinionisti dei talk sono pagati, ma ora che l'esperto è pronto a partecipare gratis, si capirà se il problema sono i soldi o le sue opinioni

Il Papa spericolato vuole parlare ai lontani
Facendosi intervistare nel talk show di fazio, Bergoglio si espone a tanti rischi: entra nel flusso della comunicazione, perde sacralità, rischia di farsi manipolare (come avvenne con Scalfari)... Lo fa perché spera d'intercettare coloro che non vanno in chiesa. A nostra volta, noi rischiamo di somigliare ai farisei

L’autismo dei migliori avvelena ogni dialogo
La pandemia ha radicalizzato le posizioni, ma mina il confronto anche il complesso di superiorità del campo progressista. Dai talk show tentati da un'informazione meno democratica al giustizialismo fino agli attuatori imperterriti del ddl Zan, le posizioni conservatrici sono boicottate. Alcune eccezioni

Martelli, quando il sottopancia fa la differenza
A volte sono i particolari a svelare il tutto. Sotto nome e cognome dell'ex ministro della Giustizia del governo Andreotti si leggeva «Giornalista». Dal primo maggio dirige l'Avanti! A uno come lui non serve altro: l'autorevolezza è evidente, a differenza della generazione di politici che ci governa oggi

Si son presi i pieni poteri per farci la paternale
Oltre alla seconda ondata del virus dobbiamo difenderci dal moralismo montante. Il Comitato di salute pubblica che ci governa vuole insegnarci a essere sudditi virtuosi. Invece di usare lo stato di emergenza per attrezzare sanità, trasporti e scuole a fronteggiare il Covid, lo usa per dirci di comportarci bene

Aiuto! Siamo precipitati nella rivoluzione francese
Vedendo le facce a tutto schermo dei virologi più intransigenti alleati dei politici che ci prescrivono comportamenti virtuosi mi è venuto in mente il Comitato di salute pubblica di fine Settecento. È una distopia realistica: ci sono Grillo-Robespierre, Travaglio-Rousseau dei poveri, i giacobini al governo...

Bonus, app, bancoscontri: il Conte2 fabbrica di flop
Da Immuni ai navigator, dalla sanatoria per l'agricoltura ai monopattini, il governo giallorosso è un mix di dilettantismo naif e ideologia. Il risultato è una serie di invenzioni e rimedi velleitari che mancano sempre il bersaglio. Con questo bilancio, nel calcio l'allenatore sarebbe esonerato da un pezzo