Il Presidente, divulgazione di qualità che merita un altro orario
“Se c’è qualcuno, là fuori, che ancora dubita che l’America sia un posto dove tutto è possibile, e ancora mette in dubbio il potere della nostra democrazia, questa notte ha avuto le risposte che cercava”. Comincia con il celebre discorso della notte del 4 novembre 2008 la puntata de Il Presidente trasmessa da Retequattro. Lì, nella spianata di Chicago, la città dove Barack Obama si è formato e affermato, prima come avvocato poi come community organizer infine come leader politico, s’è riunita una folla enorme nella quale s’intravede una Oprah Winfrey rapita dal carisma dell’oratore. In quelle poche parole, pronunciate con pacatezza e le giuste pause, c’è tutta la forza tranquilla del leader e la consapevolezza della svolta storica che la democrazia non solo americana sta vivendo. Ora che il secondo mandato del primo presidente americano di colore sta declinando e è entrata nel vivo la corsa per l’elezione del suo successore, la rete diretta da Sebastiano Lombardi ha dedicato il terzo biopic (i primi due a Vladimir Putin e alla Regina Elisabetta) a Obama. La ricca e approfondita documentazione si basa sul documentario Becoming Barack – Evolution of A Leader, che ne ripercorre la vita dagli anni ’80 ai ’90. I brani sono intervallati dagli interventi di Alessandro Banfi che, grazie alla padronanza dell’argomento, si rivolge al pubblico della rete “più anziana” di Mediaset senza scontentare chi vuole approfondire i dettagli del sistema elettorale Usa.
Il documentario e anche la successiva intervista concessa da Obama a Steve Kroft di 60 Minutes, il programma della Cbs, sono ricchi di testimonianze e approfondimenti sugli otto anni alla Casa Bianca del presidente nero. Si capiscono le ragioni della scelta di non risolvere con le armi la crisi asiatica, dell’accordo nucleare con l’Iran, le motivazioni del Nobel per la pace, la decisione di uccidere Bin Laden, l’errore della cattura di Gheddafi senza avere un progetto successivo, il merito di aver ripristinato la relazione con Cuba, la prima visita di un presidente americano a Hiroshima. Banfi usa frasi brevi sottolineate dalla mimica delle mani, è immediato senza essere banale, un po’ alla Minoli, ma senza concitazione. Così Il Presidente è un programma di divulgazione, equilibrato e approfondito nello stesso tempo, una formula che, con un po’ di coraggio, potrebbe conquistare una frequenza più assidua e un orario meno da nottambuli.