Sorrentino gioca con i due Papi antagonisti
Sarà in programmazione a inizio 2020 The new Pope, la seconda stagione della serie originale Sky Hbo Canal+ diretta da Paolo Sorrentino, ma il trailer ufficiale appena rilasciato fa già intuire alcune cose.
Come dice il titolo, e come si è letto su qualche privilegiato giornale, ci sarà un nuovo Papa, diverso da quello young della prima stagione, il Lenny Belardo interpretato da Jude Law, che ora è un po’ meno young perché sopravvive in stato di coma. Motivo per cui il segretario di Stato (Silvio Orlando) decide che serve appunto un Papa nuovo, che prenderà il nome di Giovanni Paolo III (John Malkovic). La faccenda però non è semplice perché, come ha scherzato il regista premio Oscar, «siccome ci sembrava troppo costoso tenere Jude a dormire per tutta la serie, abbiamo ritenuto giusto farlo svegliare»…
Dunque, nel lungo trailer Pio XIII affiora dalle acque e si avvicina a una spiaggia mentre Giovanni Paolo III cammina nella penombra delle stanze vaticane. Le immagini al ralenti si alternano speculari e già qui s’intuisce il divertimento del creatore della storia. Nella luce accecante del bagnasciuga, coperto solo da uno slip candido, Jude Law incede come a una sfilata di moda davanti a una platea di donne in bikini che, rapite fino allo svenimento di una di loro ornata di velo angelico, sospendono giochi e aperitivi per il passaggio del flessuoso quarantenne. Negli scuri corridoi dei palazzi pontifici, avvolto negli abiti tradizionali, John Malkovic avanza in testa alla delegazione dei porporati, chiamando l’attenti delle guardie svizzere. Le note di All Along the Watchover di Bob Dylan e la confezione patinata tipica dell’estetica sorrentiniana accentuano il glamour della situazione. Raccontare i misteri vaticani con il linguaggio della pubblicità, del rock e della storia dell’arte non è il più comodo degli esercizi. Resta da vagliare la verticalità della narrazione, tanto più che i principali protagonisti si professano non credenti, il che può favorire uno sguardo più schietto, ma forse anche più piatto. Per ora il gioco degli opposti, condito d’imprevedibili spiazzamenti che alimentano il rompicapo, appare perfetto: piacione e ammiccante ma conservatore il pontefice di Law, pensoso e carismatico ma incline al compromesso quello di Malkovic. Piuttosto, la vera furbata è la compresenza dei due papi, utile a innescare la curiosità di vedere quanto la fiction ricalchi e vampirizzi la realtà vera.
The new Pope è prodotta da Wildside di Lorenzo Mieli e Mario Gianani, parte di Fremantle che la distribuisce. Tra le new entry nel cast, Massimo Ghini, Sharon Stone e, mancava, Marilyn Manson.
La Verità, 30 agosto 2019