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Camilleri militante danneggia Montalbano

A un certo punto l’altra sera sono finito su Che tempo che fa proprio quando Fabio Fazio chiedeva a Andrea Camilleri, in collegamento: «Che cosa la preoccupa oggi?». Risposta: «Non solo l’Italia… Mi preoccupa il mondo. Forse qualche studioso potrebbe dirci perché il mondo sta ruotando a rovescio. Io ho questa impressione, che stiamo tornando indietro. Ancora qualche anno e si rischia di tornare all’età della pietra». Fazio annuiva: «C’è qualcosa che la consola, invece?». «L’uomo. Io ho una fiducia sconfinata nell’uomo… e nella donna, s’intende. Nell’umanità… Io credo che l’umanità riuscirà a uscire bene da qualsiasi situazione. Questa fiducia mi dà fiducia e speranza». Insomma, una rivelazione clamorosa, forse un filo contraddittoria. L’umanità in cui nutre fiducia Camilleri non dev’essere quella che sta spingendo il mondo verso l’età della pietra, ma un’altra. Per capirne di più ho premuto il tasto «rewind» (Rai 1, domenica ore 20,35, share del 14.74%). Dopo il saluto a Gabriella Nobile, presidente dell’associazione Mamme per la pelle, era entrato in scena Roberto Saviano, con una delle sue esortazioni pro migranti che mixavano fatti di cronaca, elogi del sindaco inquisito Domenico Lucano, attacchi al governo, citazioni evangeliche «da non credente». Introdotto Francesco Scianna, protagonista del film di ieri La stagione della caccia, tratto da un romanzo storico di Camilleri, è partito il collegamento con lo scrittore e la promozione è virata in serata militante al miele. Fazio: «Buonasera Camilleri… lei riesce a essere l’unico elemento unificante del nostro Paese (pausa) e la colonna portante della televisione». Allorché, persino Camilleri era stato costretto a indietreggiare: «Lei mi atterrisce, non mi lasci in questa solitudine. Ci sono migliaia di persone come me…». Dopo un paio di aneddoti Fazio gli aveva chiesto di replicare alle critiche all’episodio in cui Montalbano recuperava i migranti. L’altro capo del filo è stato scritto nel 2016: «Allora era possibile accogliere migliaia di migranti… Avevamo più cuore di oggi. Vigata rappresenta Porto Empedocle… che era un porto aperto». Le critiche a L’altro capo del filo erano di stretta natura narrativa. In primo luogo, il Montalbano accogliente aveva nessi posticci con il Montalbano investigatore. In altri termini, la parte politica non c’entrava con la storia e il giallo. Secondariamente, l’irruzione della drammatica attualità toglieva a Vigata la sua inimitabile caratteristica di luogo sospeso nel tempo. Nessun’altra critica. Non sarà che l’umanità che suscita tanta fiducia in Camilleri sia soprattutto quella che lo adora come Fazio?

 

La Verità, 26 febbraio 2019