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Supertele, talk di facce e storie. No intellettualismi…

C’era nientemeno che Francesco Totti ospite in collegamento l’altra sera a Supertele, il talk show post-posticipo del lunedì condotto da Pierluigi Pardo su Dazn. Forse perché la sua Roma aveva appena perso 3 a 1 con l’Atalanta, o forse perché vive personalmente un momento delicato, lo storico capitano giallorosso lasciava trasparire un filo di malinconia. Non sembravano scuoterlo le domande sul momento felice del calcio italiano e la presenza in studio degli ex compagni di Nazionale Luca Toni e Ciro Ferrara, a diverso titolo partecipi della vittoria al Mondiale 2006. In contemporanea su Canale 5 Ilary Blasi, sempre più simil Amanda Lear, stava conducendo la seconda puntata dell’Isola dei Famosi e il capitano dava l’idea di pensare «che ci faccio qui?». A smuoverlo dal torpore ci è voluto il carisma di Josè Mourinho, arrivato ai microfoni per difendere la prestazione della sua squadra, penalizzata da un errore del portiere che ha frustrato la possibile rimonta subito dopo aver segnato il gol dell’1 a 2, ma decisa orgogliosamente a lottare sebbene ridotta praticamente in nove dagli infortuni a Diego Llorente e Paulo Dybala. Mourinho ha elogiato i suoi giocatori, ha detto che l’errore del portiere è un errore di tutti, lui compreso, e che la sconfitta va accettata sebbene determinata dagli episodi. «Si perde e si vince insieme e il nostro gruppo è forte. Non possiamo fare miracoli, ma il vero miracolo è l’empatia che c’è tra i tifosi, di cui Totti è uno dei più rappresentativi, e questa squadra. Sabato (contro il Milan, ndr) se serve andrò in campo, oppure ci darà una mano Francesco», anche se sarebbe più utile Aldair, visti gli infortuni dei difensori. A quel punto Totti è uscito dalla modalità pilota automatico e ha tributato allo Special One il più affettuoso degli incoraggiamenti: «Con te al timone tutti noi tifosi siamo sicuri che la squadra andrà il più lontano possibile». Un dialogo tra uomini di calcio. Sul fronte dell’Atalanta la fan illustre era Sofia Goggia, collegata dopo aver esultato per il successo dei nerazzurri. Totti, Goggia, Alberto Gilardino allenatore del Genoa vicino al ritorno in Serie A: con la conduzione di Pardo che, già di suo riempie lo schermo, Supertele è un programma emotivo, fatto di storie, di facce, di carne e che procede per accumulo. Un programma diverso da certi bar sport con ambizioni intellettuali, nei quali affiorano politiche di fiancheggiamento dei potenti per cui, come si è sentito dire domenica sera da Fabio Tavelli di Sky Sport, «non è scritto da nessuna parte che la Uefa debba sanzionare la Juventus». Tutto chiaro, no?

 

La Verità, 26 aprile 2023

Concediamo il rodaggio… A Dazn e anche al pubblico

Il contraccolpo sulle abitudini dei telespettatori è stato forte, niente da dire. Anni di telecronache di Maurizio Compagnoni e Luca Marchegiani non si archiviano con un click. Ci vorrà tempo, quello del rodaggio delle nuove voci, dei nuovi commentatori, dei nuovi volti di Dazn che da questa stagione, e per le prossime due, ha l’esclusiva delle partite della Serie A, «il campionato dei campioni d’Europa», com’è stato prestamente rinominato. Il contraccolpo è stato forte a cominciare da alcuni disguidi tecnici (il buffering frequente e la scarsa definizione dell’immagine), ma già da domenica e lunedì la qualità del servizio è visibilmente migliorata. Ci vorrà qualche settimana, invece, perché il pubblico si abitui alle nuove coppie di telecronisti e ai nuovi modi di commentare le partite. Rispetto a Sky, l’approccio della piattaforma streaming appare complessivamente più agile e smart, una formula che ha inevitabilmente alcuni lati positivi e altri negativi. Tra i primi va ricordato l’approccio più diretto all’evento agonistico, con i collegamenti dallo stadio, una maggior velocità della comunicazione, un minor grado di retorica e autocompiacimento delle firme del giornalismo che affollavano e affollano lo studio di Sky. Sostituito su Dazn dalla Square, uno spazio minimalista nel quale si muovono i conduttori del pre e postpartita, accompagnati da un paio di commentatori. Una situazione forse troppo spoglia e da perfezionare, ma nella quale può spiccare l’empatia di conduttori come Marco Cattaneo, Giorgia Rossi e Diletta Leotta. Un miglioramento si auspica anche nelle telecronache, piuttosto anonime e poco incisive salvo quelle di Pierluigi Pardo, Ricky Buscaglia e Stefano Borghi, e nei commenti tecnici che risultano generalmente incolori, con l’eccezione di quelli di Francesco Guidolin, sempre preciso e originale, e di Massimo Ambrosini, già ben rodato. Per gran parte della squadra si tratta di un’esperienza inedita e non ci s’inventa «seconda voce» dalla mattina alla sera. Manca, per ora, anche la possibilità della visione simultanea di più partite nello stesso canale, che arriverà dopo la sosta per la Nazionale. Diamo tempo a Dazn di crescere in esperienza e autorevolezza, consapevoli che, come in tutti i settori, anche nel telecalcio la concorrenza può sortire effetti virtuosi. Qualche segnale già s’intravede nei toni più pacati e controllati di alcuni volti degli altri canali sportivi. Per i pochi telespettatori che possono permettersela, invece, la pluralità dell’offerta si traduce in possibilità di confronti e in maggior qualità.

 

La Verità, 24 agosto 2021

Un Tiki Taka tra presunte gag e miss scosciate

Ormai è assodato, il calderone sgangherato più comico che tecnico è l’applicazione dei «Mondiali allegri e brillanti» che Pier Silvio Berlusconi auspicava presentando il palinsesto Mediaset di Russia 2018. Non solo Balalaika – Dalla Russia col pallone su Canale 5, pure Tiki Taka Russia su Italia 1, con il magniloquente Pierluigi Pardo, si iscrive al genere del varietà calcistico: commento delle partite condito con gag da bar sport. Il programma di Italia 1 patisce una serie di vincoli in materia di diritti che gli impediscono di accedere alle interviste post partita ai protagonisti. Senza lo spogliatoio, contenuto e approfondimenti tecnici risultano inevitabilmente indeboliti. A quel punto Mediaset ha scelto di virare sul costume e sul comico. I servizi degli inviati grondano di giochi di parole, di metafore, di citazioni e rimandi a titoli cinematografici e formule alla moda. Il pianto per la crisi dell’Argentina, i gol di uragano Harry Kane, il mondiale dei giocatori madridisti, i risultati ribaltati last minute… Un mare nel quale Pardo sguazza con il salvagente della verve autoreferenziale. «Vediamo questo servizio della tv svedese che usa una tecnica che era in voga una volta», ha premesso prima di avvitarsi nella citazione: «Scusate, ho detto in voga, non lo dicevo dal 1978, c’erano ancora gli Abbagnale». Massì, Pardo ricorda il grande Giampiero Galeazzi, oltre che nella corporatura, anche nell’enfasi e nel vocione. La differenza è che Bisteccone era sé stesso (come Pardo quando parla di calcio, ospite di Otto e mezzo). Invece Tiki Taka è debordante, eccessiva, vagamente tracotante. Farcita delle scollature abissali e delle scosciature inguinali della statua(ria) Ria Antoniou, del controcorrentismo sistematico di Giuseppe Cruciani, delle presunte gag di Andrea Pucci, delle prese in giro gratuite del pubblico di Cristiano Militello. Tutto troppo facile e scontato. Senza collegamenti dagli stadi, si riciclano le storiche maschere di Teo Teocoli in Maidiregol, da Gianduia Vettorello a Felice Caccamo. Difficile parlare di calcio per un tempo superiore ai tre passaggi nonostante le partecipazioni di Ciro Ferrara e Marco Amelia, tra i pochi che non soccombono alla baldoria. Gli altri, i talent più autorevoli, da Arrigo Sacchi a Xavier Zanetti a Paolo Rossi, si son visti pochino. Forse preferiscono Mondiali Mediaset Live, la rubrica dell’ipnotica Giorgia Rossi.

 

La Verità, 26 giugno 2018