Letta-Crozza smaschera il telecongresso Pd
Signore e signori, buonasera: va ora in onda il congresso del Pd a reti unificate. Domenica i Mondiali di calcio si erano presi un giorno di pausa, nelle gazzette imperversava la notizia dei contanti trovati in casa di alcuni europrogressisti protagonisti di una sapiente riverniciatura del Paese che li ospita, ma le nostre televisioni si sono tuffate nel dibattito «sul percorso costituente del nuovo Pd», quello che la rivista Il Mulino chiama senza giri di parole «un ginepraio» e che fino al 19 febbraio ci farà divertire. Dunque, su La7, ospite di In Onda c’era il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, mentre a Che tempo che fa (Rai 3), dispiegava il suo slang da centro sociale Elly Schlein, curiosamente convinta – come ha evidenziato su queste pagine Mario Giordano – di abolire le correnti del partito con la sponsorizzazione di Dario Franceschini. Ingenuità o ipocrisia, sull’astro nascente della sinistra tendenza sardine, triplo passaporto e famiglia alto borghese, pesa come un macigno la definizione di «personaggio da film di Guadagnino» coniata da Dagospia. Com’è noto, Elly è la vicepresidente di Bonaccini e ora i due rivaleggiano per conquistare il vertice del Nazareno. La cosa è così pittoresca che Concita De Gregorio e Fabio Fazio hanno posto a entrambi la stessa domanda: «In che cosa siete diversi uno dall’altra?». Risposta stereofonica: ci vogliamo molto bene. Non è meraviglioso? I due candidati alle primarie Pd intervistati in contemporanea con le stesse domande da conduttori tv della loro stessa area. A onor del vero stavolta Fazio è parso più tonico del solito quando ha chiesto a Schlein come mai dopo solo un mese di governo si contesta alla Meloni la mancanza di quelle riforme che il Pd avrebbe potuto fare negli oltre dieci anni in cui ha comandato. Per rispondere, Elly si è arrampicata sul suo assemblearese eccedendo in «percorso», «precarietà», «salvare il pianeta», «esperienza collettiva». Un Fazio così intraprendente deve avere stupito anche lei. Il motivo sarà per caso da cercare nel fatto che Marco Agnoletti, spin doctor di Bonaccini, è anche capo di quella Jump communication che cura l’immagine di Che tempo che fa? Si sa, quando si gioca in casa fra noi – reti tv, conduttori, astri nascenti dem -, il corto circuito è dietro l’angolo. «Noi della direzione abbiamo tanto sentito parlare di questo esterno», rifletteva lo stralunatissimo Enrico Letta inscenato da Maurizio Crozza nell’ultima puntata di Fratelli di Crozza (Nove): «Cioè, come se davvero esistesse qualcosa fuori da noi…».
La Verità, 13 dicembre 2022