Il diario un filo troppo apocalittico di Verdelli
La stagione in Rai di Campo Dall'Orto e dell'attuale direttore di Repubblica è stata una stagione di tante promesse e altrettante dimissioni. Ma la parola fine l'hanno scritta gli uomini di Matteo Renzi. Che senso ha prendersela con i nuovi barbari? Non è troppo pensare che sia stata l'ultima spiaggia per tutto?
Anche a Tempo di libri può sfuggire l'attimo
Alla Fiera dell'editoria di Milano si distingue lo stand di Henry Beyle. Libriccini artigianali, pregiati, misteriosi. Ci passa pure il fotografo Ferdinando Scianna, ma assorbito dai titoli, non me ne accorgo
Il (primo) regalo postumo di Nino Sgarbi
Nel quarto libro, il papà di Elisabetta e Vittorio, appena scomparso, si rivolge al fratello della moglie, compagno di scorribande e letture. Con una scrittura che vivifica i ricordi e dà piacere al lettore
Marghera, Venezia e le periferie esistenziali di Raffaelli
Molto più che un giallo, Il maestro vetraio, opera seconda dell'autore trentino, è un romanzo "bergogliano" che, tra qualche ingenuità, ci regala alcune perle. San Marco, Rialto e i campielli sono visti con gli occhi di un'umanità dimessa e di outsider. Ma più autentica delle istituzioni, avviluppate nell'ambiguità della gestione del potere
La fabbrica delle serie americane è ancora nuova?
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In un nuovo saggio, Aldo Grasso spiega la consacrazione della serialità come genere televisivo. A Hollywood sono bravi a raccontare gli effetti collaterali del sogno americano. In realtà, ci sono segnali di calo qualitativo. E anche noi europei stiamo imparando il mestiere...