Morgane, una detective ruffiana al punto giusto

Diversi stereotipi ma ben confezionati, Morgane – Detective geniale, nuova serie franco-belga di Rai 1, ha tutte le carte in regola per piacere e ottenere un buon successo di pubblico (martedì, ore 21,20, i primi due episodi hanno conquistato il 20,6% di share con una media di quasi 4,2 milioni di telespettatori, pareggiando la sfida con Malmoe-Juventus di Champions League in contemporanea su Canale 5). La protagonista (Audrey Fleurot) che dà il nome allo show è una donna delle pulizie con 160 di quoziente intellettivo, in grado di vedere con uno sguardo quello che ai normali investigatori del distretto di Lille, Francia settentrionale, costa settimane di indagini. Mentre spazza gli uffici, muovendosi al ritmo della musica in cuffia, un faldone caduto casualmente al suolo le squaderna fotografie e appunti del caso che sta turbando il commissario (Mehdi Nebbou). Basta un’occhiata per capire che qualcosa non torna e lasciare sul vetro dell’ufficio l’indicazione risolutiva. Chi ha rovistato nelle nostre carte? Rapido controllo con le telecamere di sorveglianza e immediata convocazione. Come mai una così intelligente fa la donna delle pulizie e non lavora in polizia? Perché sono insofferente a regole e gerarchie… La dialettica tra la rossa trentottenne con occhi azzurri, minigonna spavalda e decolleté sapientemente tatuato, e il legnoso commissario, igienista e ovviamente geloso delle sue investigazioni, è il binario della trama. Ma la capa del commissariato (Emanuela Damasio) non tarderà a imporre al riluttante sottoposto la consulenza dell’intuitiva Morgane. La quale, però, pur dovendo mantenere tre figli di due padri diversi, riesce a porre le condizioni per accettare la gratificante offerta di lavoro. Io vi darò una mano, ma voi cercherete il mio primo marito, dileguatosi nel nulla 15 anni fa, proprio mentre manifestavamo contro la cementificazione di un raccordo autostradale. Tutto torna, dunque: la protagonista è bella, intelligentissima, anarchicheggiante e anche ecologista. E torna anche il risentimento della figlia adolescente (Giorgia Venditti) che non ha potuto conoscere il padre, fuggito anzitempo. Mentre i singoli crimini si sciolgono nel rapido volgere dell’episodio, il vero caso irrisolto è la sua misteriosa scomparsa. Sul quale la geniale e fulminea Morgane «sembra brancolare nel buio», come si dice per i normali investigatori. Vuoi vedere che quando ci sono di mezzo gli affetti l’intelligenza da Einstein da sola non basta? Veloce, furba e disimpegnata come la sua protagonista, la serie è perfetta per il mainstream da tv generalista.

 

La Verità, 16 settembre 2021