Rai 2 fabbrica flop, basterà Fiorello a rianimarla?
Fiorello se n’è accorto e l’ha fatto capire alla sua maniera su Aspettando VivaRai2, la rassegna stampa su Instagram (da domani anche su Raiplay) che prelude all’esordio del programma vero e proprio, in palinsesto giusto fra un mese. Qualche giorno fa, commentando un articolo del Corrierone che definiva Rai 2, «una rete in crisi», ha detto: «Sono preoccupato. Ma dove stiamo andando?». A commento del commento, viene in mente quella sua foto con gli occhi sbarrati, l’oh di meraviglia e le palme delle mani aperte ai lati del mento. La vicenda è nota: ispirato dalla direttrice Monica Maggioni, il comitato di redazione del telegiornalone ha messo i sacchi di sabbia davanti al Tg1 Mattina sbarrando lo spazio al programma dell’artista siciliano, responsabilmente riparato sulla seconda rete. La quale, più che in crisi, è agonizzante. Dovunque si guardi, i suoi sono proprio dei nano-share. L’unico programma a funzionare (11% e 1,7 milioni di spettatori) è stato finora Stasera tutto è possibile, calderone demenziale con Biagio Izzo e Francesco Paolantoni più un’altra serie di svalvolati, tenuti a bada si fa per dire da Stefano De Martino (scuderia Beppe Caschetto), l’ex ballerino scoperto da Amici di Maria De Filippi, nel quale Carlo Freccero aveva intuito doti da conduttore. Il problema è che lunedì è andata in onda l’ultima puntata.
Un anno fa, proprio l’ex direttore di Rai 2, in un intervento sul Fatto quotidiano aveva apocalitticamente previsto la morte della tv generalista. Un pronostico ora inveratosi sulla seconda rete del servizio pubblico dove hanno esercitato la loro creatività il neo direttore per l’Intrattenimento del primetime Stefano Coletta e quello per il daytime Simona Sala che, sovrapponendosi al direttore Ludovico Di Meo, hanno trasformato Rai 2 in un’accozzaglia di programmi privi di coerenza. «Con il nuovo piano editoriale (l’adozione delle strutture trasversali divise per genere, ndr)», scriveva Freccero, «vengono meno le strutture che differenziano la tv tradizionale dagli altri media e da altri contenitori come le grandi piattaforme. Vengono infatti disarticolate quelle caratteristiche che ne costituivano la specificità mediatica. Con la cancellazione delle direzioni di rete viene meno lo specifico per eccellenza della tv generalista: il palinsesto, primo editoriale della rete».
Restando al primetime, il martedì va in onda Il collegio (produzione Banijay), format di punta quest’anno precipitato al 5% di share. È vero, alla settima edizione, un docureality può mostrare segni di logoramento. Ma probabilmente a un programma basato sulla severità e la disciplina non ha giovato il tono bonario dell’inflazionato Nino Frassica scelto come narratore. Il giovedì, invece, è la serata di Che c’è di nuovo?, vera lapide sul primetime del canale. Un talk-magazine condotto da Ilaria D’Amico (agente Beppe Caschetto), inabissatosi al 2% di share (299.000 spettatori), nonostante schierasse ospiti di un certo appeal. Il problema è la credibilità dell’ex conduttrice di SkySport: non ci s’inventa anchorwoman di attualità, soprattutto se il confronto è con Diritto e rovescio di Paolo Del Debbio su Rete 4 e con Piazzapulita di Corrado Formigli su La7. Alla signora Buffon, voluta dall’ex direttore degli Approfondimenti Mario Orfeo, grande amico di Massimiliano Allegri e dell’ex portierone bianconero, non basta sfoderare il «tu» confidenziale rivolto a Ferruccio De Bortoli e Paolo Mieli per puntellare un’autorevolezza di cartongesso. In seconda serata, dopo il flop di Stasera c’è Cattelan su Rai 2, il tentativo abortito d’imitare David Letterman di Alessandro Cattelan, uno a cui continua a sfuggire la differenza tra pay tv e tv generalista, ecco la sponsorizzatissima Francesca Fagnani occupare tre sere con le sue Belve. Forse proprio a causa del grande battage promozionale anche la signora Mentana mostra di avere più lettori che spettatori.
Non consola l’andamento del palinsesto pomeridiano. Accantonato Detto Fatto con Bianca Guaccero, al suo posto è stato piazzato con grande uso di risorse BellaMa’ di Pierluigi Diaco. L’idea originale era un quiz tra la generazione Z e quella dei boomer, peccato che alle 15 quel tipo di pubblico sia ovunque tranne che su Rai 2. Il buon Diaco ce la mette tutta per trattenerlo e giustificare i quasi 300.000 euro di cachet che gli ha generosamente concesso Mamma Rai ma, nonostante lo spacchettamento del programma, l’esito è sconfortante. Qualche giorno fa Blogsocialtv notava che subito dopo la fine di Ore 14, condotto da Milo Infante, da 752.000 spettatori si è passati a 412.000: «350.000 spettatori hanno abbandonato Rai 2 in 12 minuti». A sua volta Diaco cede il testimone a Mia Ceran (toujours Caschetto), cerimoniera di Nei tuoi panni, rubrica di costume basata sullo scambio di ruoli fra i componenti di una famiglia, ospite per un’intera settimana. Protagoniste sono le storie della gente comune, la quale evidentemente già le conosce se meno di 200.000 telespettatori si sintonizzano per farsele raccontare dal factual-reality prodotto da Endemol Shine. A completare il calvario pomeridiano arriva Ogni giorno una scatola, condotto da Paolo Conticini, amicissimo di Coletta e sorprendentemente vincitore del Cantante mascherato su Rai 1, premiato con la conduzione di questo quiz di Stand by me che non arriva al 2% di share.
Il risultato della pianificazione basata sulle strutture trasversali è l’annullamento delle identità e la trasformazione del palinsesto in un supermercato in cui, come vediamo, i prodotti sono veicolati da conduttrici ben accompagnate e conduttori amici dei dirigenti. Nell’impossibilità di modificare lo scheletro delle altre reti, sostenute da volti storici forti, la prima palestra di questo esperimento è stata Rai 2, divenuta con Diaco, Conticini e Ceran la rete fluida e gay friendly per eccellenza. Lunedì sera, al posto di Stasera tutto è possibile, avrebbe dovuto partire Non sono una signora, il nuovo show condotto da Alba Parietti, con protagonisti attori ed ex calciatori che si travestiranno da drag queen, giudicati da una giuria di vere drag. Invece, bisognerà attendere fino dicembre. A lenire il dispiacere per il rinvio dovrebbe esserci l’acquisizione da Rai 3 di Mi casa es tu casa, il programma d’interviste confidenziali che Cristiano Malgioglio condurrà da inizio 2023 sfoderando i suoi eccentrici look.
Dal 5 dicembre, invece, toccherà a Fiorello calarsi nei panni del rianimatore della rete. Speriamo arrivi prima del necroscopo.
La Verità, 6 novembre 2022