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Amadeus cade in uno spot occulto? Un’alTravolta…

Travolta da Travolta. E dai trattori. L’abbinata Tra-tra stende la Rai. Sicuramente mette a dura prova lo stato maggiore del Festival di Sanremo, schierato per la consueta conferenza stampa di fine mattina. Una delle più complicate e nervose degli ultimi anni. Imbarazzo, contraddizioni, approssimazione. Il caso, non solo di giornata, dell’ospitata del divo hollywodiano è già deflagrato da qualche ora. Non sono chiari i termini del contratto con John Travolta, il cachet e la reazione dell’attore all’inguardabile Ballo del Qua qua che lo stesso Fiorello ha definito «la gag più terrificante della storia della televisione». Soprattutto, montano i sospetti di pubblicità occulta del marchio di sneakers indossate dal divo durante l’esibizione. Una circostanza che, anche presumendo la buona fede, rivela una lunga serie di coincidenze.

Dopo le necessarie scuse per la mezz’ora di ritardo, l’avvio della conferenza è in salita. Quando Roberta Lucca, direttore Marketing, illustra con troppi tecnicismi gli ascolti della seconda serata (10,3 milioni di spettatori con il 60,1% di share), Teresa Mannino chiede: «Siamo a Sanremo o dove? Perché, o ci prendiamo troppo sul serio oppure io sono fuori posto». Mentre online lievita il caso, in sala stampa i giornalisti estraggono le palline con i nomi dei presentatori da abbinare ai cantanti in gara. Finalmente, dopo tre domande bucoliche, si va al dunque. Quanto è stato pagato Travolta e come rispondete al rifiuto di firmare la liberatoria del Ballo del Qua qua?

L’arrampicata sugli specchi dei dirigenti, con reciproche contraddizioni, ha inizio.

Amadeus, direttore artistico e conduttore del Festival: «A John Travolta era stato spiegato tutto quello che sarebbe avvenuto sul palco prima via mail, poi gli autori glielo hanno detto di persona. Era d’accordo, non abbiamo teso nessun tranello. Far fare a un mostro sacro qualcosa che non ha mai fatto è una cosa che appartiene alla storia della comicità. Lo possono fare in pochi e Fiorello è il nostro più grande showman. Poi mentre veniva realizzata la gag può esserci stata un’espressione un po’ stupita, su qualcosa che pensavamo che Travolta accettasse e che magari non ha più gradito. Ma non è un problema del Festival. È stato lui a contattarmi dalla Francia, proponendosi di venire. È nato tutto in pochi giorni».

La Rai è stata costretta a eliminare il video del ballo con conseguente perdita economica.

Federica Lentini, vicedirettore Intrattenimento primetime, contraddicendo Amadeus: «Travolta ha firmato un contratto con una serie di diritti, solo per la diretta».

Teresa Mannino, comica e co-conduttrice della serata: «Dobbiamo ricordarci che siamo colonia americana. Siamo sudditi. Arriva Travolta e fa quello che vuole, Amadeus manco se ne accorge preso dai balletti e dalle foto di suo figlio. Noi siamo coloni, dobbiamo stare zitti come dobbiamo stare zitti su tutto il resto».

La parte più delicata dell’affaire riguarda, però, la pubblicità occulta delle scarpe U-Power, marchio di cui l’attore è testimonial. Il Tar del Lazio ha appena sancito che la multa di 175.000 euro per pubblicità occulta del social Instagram realizzata nel Festival 2023 da Chiara Ferragni e Amadeus è corretta.

Marcello Ciannamea, direttore Intrattenimento primetime: «Presenteremo ricorso. Da noi Travolta ha ricevuto solo un rimborso spese basso. Non abbiamo fatto nessun accordo commerciale. Forse è intervenuto lo sponsor».

Si parla di un milione di euro. Ma la U-Power, azienda con sede in Brianza, sponsor del Monza calcio di proprietà della famiglia Berlusconi, rimanda la palla alla Rai: «L’attore, come noto, è testimonial dell’azienda dall’estate del 2023. La partecipazione al Festival di Sanremo è frutto di un accordo tra la Rai e l’attore del quale U-Power non è in nessun modo parte in causa. In merito ai contenuti della performance, gli stessi sono un tema di esclusiva competenza della direzione artistica del Festival di Sanremo».

Durante l’esibizione di Travolta le sneakers sono state ripetutamente inquadrate, con il logo non oscurato come avviene di solito in questi casi. Il Codacons ha presentato un esposto ad Agcom e Antitrust affinché aprano un’indagine formale.

Lentini: «Travolta è arrivato in camerino all’ultimo momento ed è entrato sul palco. Nessuno ha notato le scarpe, la cui marca non ci è familiare. È stato commesso l’errore di non oscurare le scarpe, ma l’inquadramento sui piedi è avvenuto perché, ballando, quella è l’inquadratura. Non c’era nessuna volontà di fare quell’inquadratura particolare. C’è un assistente che accompagna gli ospiti sul palco, forse per un motivo di soggezione non ha ritenuto di coprire con lo scotch il logo».

Striscia la notizia rivela che sul sito del brand la comparsata di Travolta al Festival è stata annunciata una settimana fa. La U-Power è un marchio di scarpe anti-infortunistiche, ma adesso vuole lanciare un modello Urban, proprio quello indossato all’Ariston dal protagonista di Pulp Fiction. «Fra poco le vedrete a Sanremo», ha postato sui social l’azienda prima dell’entrata sul palco dell’attore. Selvaggia Lucarelli segnala che in prima fila all’Ariston sedeva Franco Uzzeni, uno dei dirigenti, con ai piedi le sneakers della casa.

L’ultima, clamorosa, coincidenza riguarda il «Don’t worry be happy» (Non preoccuparti, sii felice ndr) rivolto da Amadeus a Travolta durante l’esibizione. È il titolo di una canzone di Bobby McFerrin ma, fa notare un collega, è anche il claim di uno spot della U-Power.

Mannino al conduttore: «Tu sei proprio sfigato». E poi ai giornalisti: «Ma no… sono le uniche parole inglesi che conosce».

Amadeus cambia visibilmente umore e poco dopo sbotta: «Mi pare che stiamo creando un caso che non c’è. Sta andando tutto bene, bisogna trovare a tutti i costi queste stronzate per polemizzare. Non so neanche la marca delle scarpe, come potete immaginare che io faccia promozione a un paio di scarpe di Travolta? Non ha preso 400.000 euro per venire a fare quella cagata. Sapeva tutto della gag, se poi ci ha ripensato non è colpa mia. Don’t worry be happy l’ho preso dalla canzone. Mica mi scrivono i copioni parola per parola».

 

La Verità, 9 febbraio 2024

Senza Coletta e Presta è Fiorello il «regista» di Ama

Quest’anno al Festival di Sanremo numero 74, anno quinto dell’èra Amadeus, si è finalmente capita la vera ripartizione dei ruoli. Ci sono un professionista e un fuoriclasse, protagonisti di una simbiosi perfetta. Il professionista è Amedeo Umberto Rita Sebastiani, direttore artistico e conduttore della kermesse, praticamente il testimonial della Rai di oggi. Il fuoriclasse, invece, è Rosario Tindaro Fiorello, showman, intrattenitore, artista dello spettacolo. In questo Amadeus five, la linea di comando è diventata improvvisamente più snella e operativa. Un po’ come avviene in certe società di calcio quando si riducono i dirigenti e finalmente allenatore e direttore sportivo non hanno troppi capi a cui rendere conto. A Sanremo, sparito Stefano Coletta, direttore dell’Intrattenimento primetime con il vizietto di mettere il naso sulle scalette, e dileguato Lucio Presta, il manager che procurava ospiti importanti ma orientati, sono rimasti loro due. Il selezionatore di canzoni e presentatore, padrone del palco sul quale muove collaboratori, ospiti e cantanti. E il talento artistico che, in un certo senso, come abbiamo scritto, dopo la separazione da Presta, è diventato il vero agente di Amadeus e il suggeritore dell’evento. L’intesa assoluta tra i due si giova anche del mandato di piena libertà concesso loro dagli attuali vertici (un anno fa c’era ancora Carlo Fuortes).

Prendiamo ieri sera. Con le esibizioni di solo metà delle canzoni in gara si sono aperti alcuni spazi grazie a Dio non per monologhi e prediche, ma per alcuni ospiti importanti. Il toccante racconto della malattia di Giovanni Allevi e l’esibizione di John Travolta, in occasione dell’imminente settantesimo compleanno. Mentre la partecipazione del pianista era già definita da tempo essendo nata proprio dalla frequentazione con Amadeus, l’incertezza riguardava che cosa fare con il divo hollywoodiano. L’ultima volta che venne all’Ariston, Festival 2006, la star di Grease si trovò a massaggiare i piedi di Victoria Cabello. In precedenza, ospite di Stasera pago io di Fiorello, aveva già riproposto i passi di ballo del Tony Manero de La febbre del sabato sera e, in altre occasioni, quelli del Vincent Vega di Pulp fiction. Dunque, che fare? «Fiorello mi ha detto di avere l’idea giusta», ha risposto Amadeus a precisa domanda in conferenza stampa. «È qualcosa che ancora non so», ha buttato lì. Difficile che davvero non lo sapesse. Più realistico che, come abbiamo visto, l’idea fosse farina di Fiore.

Di lui il direttore artistico si fida ciecamente perché ogni sua gag, ogni sua apparizione contiene il guizzo che dà plusvalore alla manifestazione. L’altra sera, sul lungo mantello che indossava davanti all’Ariston si leggeva: «Ama pensati libero, è l’ultimo». Un colpetto a Chiara Ferragni e un incoraggiamento all’amico per alleggerirne il carico. Poco più tardi si è presentato a sorpresa in platea per violare il patto di non salire fino a sabato sera sul palco, dov’è rimasto improvvisamente immobile come un avatar disobbediente dell’intelligenza artificiale. Intanto, dall’Aristonello, il vero Fiorello disconosceva il replicante impazzito. Poi, in piena notte, a Viva Raidue! Viva Sanremo! ha improvvisato un match di tennis con Marco Mengoni e letto i whatsapp di tutti gli amici nottambuli sintonizzati a quell’ora.

Le doti da grande intrattenitore dello showman siciliano sono note da tempo. Quelle da manager capace di leggere il contesto e le situazioni con lucidità lo erano meno. Invece, il nuovo Fiorello è anche capace di dare la linea cazzeggiando. Alla conferenza stampa di apertura del Festival, a un certo punto ha confessato: «Quest’anno non sta succedendo niente, l’ospite di sabato sera potrebbe essere il Codacons». Ecco perché Amadeus ha spalancato le porte dell’Ariston al movimento dei trattori. Serve un’intramuscolare di realtà per non restare confinati nella gara canora, per quanto di qualità. Le polemiche sono il sale di Sanremo e se mancano quelle c’è caso che gli ascolti ne risentano. Non è stato così finora (10,6 milioni di spettatori e 65,1% di share all’esordio) e questo Festival sta per fortuna riuscendo a dimostrare che si possono battere i record anche senza strappare foto di viceministri o simulare effusioni gaie in fascia protetta.

Invece domenica sera, in collegamento con Che tempo che fa, Fiorello aveva detto: «Questo è l’ultimo Festival, poi noi apriremo un profilo su Onlyfans in coppia, anche per rispetto del pubblico che non ne può più di Ama». Pur dette con tono leggero, sono parole di qualcuno che riesce a intravedere la conclusione di un ciclo e il rischio del rigetto. No, non apriranno una pagina su Onlyfans, Ama & Fiore. Più facile che realizzino un varietà insieme. «È un desiderio che l’ad Roberto Sergio ha manifestato qualche tempo fa», ha confermato Amadeus. «Ci piacerebbe, è possibile. Non c’è ancora l’intenzione», ha precisato. Se son rose, fioriranno.

Spegnendo le sirene di La7 e del gruppo Discovery che, pare, avrebbero delle mire su Fiorello.

 

La Verità, 8 febbraio 2024

 

Post scriptum A Viva Raidue! Viva Sanremo! Fiorello ha ammesso che la gag del ballo del qua qua con Travolta «è stata terrificante».Onore all’autocritica dello showman che stavolta ha floppato. Al punto che l’attore americano si è rifiutato di firmare la liberatoria per la diffusione della scena.