La Rai scommette sulla pallavolo, anzi no
Non si può dire che la Rai non provi a inventarsi qualcosa in questo declino d’estate, antipasto della nuova stagione. L’idea di trasmettere l’EuroVolley su Rai 1 era appunto un’idea (lunedì Italia – Repubblica Ceca, ore 20.30, share del 12.81 %). Nonostante l’esclusione (per motivi di sponsor) dello zar Ivan Zaytsev che ci portò all’argento alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, l’Italia è una squadra ambiziosa e, se il suo cammino proseguisse, potrebbe farsi amare e seguire non solo sui social, considerato che il volley è la seconda disciplina sportiva per numero d’iscritti, dopo il calcio. Senza diritti tv della Serie A e delle coppe europee, senza quelli per la diffusione della Formula 1, della Moto Gp e del tennis, e con un solo match di basket programmabile la domenica, alla tv pubblica non resta che tenersi stretta la pallavolo. Premiarla con la promozione su Rai 1 è rischio che oscilla tra l’ultima spiaggia e il tentativo di creare l’evento. Ecco perché, una volta azzardato, bisognava crederci fino in fondo. Invece, nello studio di Rai Sport, dove Simona Rolandi si sforza di rallegrare l’incupito Lorenzo Bernardi, aleggia un’aria da emittente ministeriale che spegne qualsiasi velleità di l’evento sportivo. Le cose migliorano in telecronaca grazie a Maurizio Colantoni e Andrea «Lucky» Lucchetta che prova a seminare un po’ d’euforia con il suo linguaggio immaginifico («La Germania di Andrea Giani è un 4×4 a trazione integrale») e aggettivi che viaggiano in trio («I nostri sono tornati belli, vincenti e sorridenti»; «il muro dev’essere fermo, duro, dolomitico»). Ci si accontenta della minestrina: Rai Sport sembra disabituata a pensare in grande. Allargare il parterre di commentatori con uno tra Julio Velasco, Giampaolo Montali, Francesca Piccinini? Immaginare una lavagna per illustrare qualche schema? Tirare dentro le reazioni sui social? Prevedere dei profili di giocatori e allenatore?
La Verità, 30 agosto 2017