Martelli, quando il sottopancia fa la differenza

A volte sono i dettagli a chiarire tutto e dare il senso delle cose. Un’inezia apparentemente insignificante, invece illuminante come un riflettore che attraversi improvvisamente il buio. Mentre ieri si dibatteva al Senato e, davanti al pallottoliere ci si chiedeva, chi più alacremente chi meno, se il governo Conte sarebbe durato oppure se il premier sarebbe salito al Quirinale prima di tornare semplice avvocato, sugli schermi di SkyTg24 è comparso Claudio Martelli. Alle sue spalle s’intravedeva il logo dell’Avanti! che dal primo maggio di quest’anno dirige e ogni 15 giorni manda in edicola. In basso sullo schermo scorrevano le dichiarazioni di voto. Salvini: spettacolo penoso, Conte non avrà la maggioranza. Casini: sì a fiducia, ma recuperare con chi ha diviso. Cerno: torno al Pd e voto la fiducia. Bonino: non spetta a Conte promuovere leggi elettorali. Intanto, con un italiano inavvicinabile dai politici della Terza repubblica, Martelli ricordava Emanuele Macaluso, fiero uomo di sinistra, morto ieri mattina a 96 anni. Quando si sono interrotti i messaggi dei senatori è comparso il sottopancia dell’ex ministro della Giustizia nonché vicepremier dei governi Andreotti: «Claudio Martelli Giornalista». Nient’altro. Dicitura minimalista e un filo snob. Avrebbe potuto essere ancora più laconica: Claudio Martelli. Punto. Ma in questo caso qualcuno avrebbe potuto ravvisare una punta di arroganza. I sottopancia sono rivelatori. «Giornalista e scrittore» è molto di moda. Come pure «Filosofo». Frattanto, a Palazzo Madama la bagarre proseguiva. Ma su SkyTg24, salutato Martelli, è comparso Marco Follini, altro politico della Prima repubblica. Il suo sottopancia recitava: «Giornalista ed ex parlamentare», per chi non lo sapesse. Ecco. A volte, certi particolari svelano la differenza tra un’epoca e un’altra. Chissà tra vent’anni che sottopancia avranno Giuseppe Conte e Alfonso Bonafede.

 

La Verità, 20 gennaio 2021