Come trattare i drammi della «nera» con rispetto

Infanticidio. Mauro Grimoldi, psicologo giuridico e autore di Dieci lezioni sul male: i crimini degli adolescenti (Raffaello Cortina Editore), ha appena pronunciato questa parola, quando il campanello di Porta a Porta annuncia l’ingresso in studio di Claudia Roffino, autrice a sua volta (con Barbara Di Clemente) di un altro libro, intitolato Una vita in dono (99 Edizioni), nel quale ha raccontato la sua storia di persona adottata poco dopo la nascita. Argomento della conversazione era la «violenza immotivata» di cui sono protagonisti adolescenti e giovani, dal caso del diciassettenne di Paderno Dugnano che ha sterminato genitori e fratello, a quello di Chiara, la ventiduenne di Traversetolo che dopo aver partorito, si dice da sola, due neonati, li ha soppressi e occultati nel giardino di casa. Oltre a Grimoldi, c’erano la psicologa giuridica Anna Maria Giannini, Pino Rinaldi, l’autore e inviato di Chi l’ha visto? cui nel novembre 1998 Ferdinando Carretta confessò di aver ucciso i genitori e il fratello, Concita Borrelli, cronista e consulente del programma, e Umberto Brindani, direttore di Gente, il settimanale che ha intervistato il compagno di Chiara. In pochi minuti di testimonianza, Roffino ha offerto una nuova prospettiva ai presenti, spiegando l’opportunità offerta dal «parto in anonimato» affinché una vita possa essere accolta, precisando che quello della sua madre biologica non è stato un atto di abbandono perché l’ha affidata alle istituzioni affinché qualcun altro la crescesse e, ancora – pur dicendo di non aver avvertito il bisogno di cercarla – sottolineando che la vera persona sola non era lei, bensì la donna che l’aveva generata. Un racconto che ha segnato la discussione, poi virata sugli altri delitti «immotivati» di questi giorni, perpetrati da ragazzi minorenni. Un tema che interroga alla radice la civiltà che stiamo costruendo e che non può certo esaurirsi al primo talk show. Un dramma, per addentrarsi nel quale sono necessarie la sensibilità umana e la padronanza professionale che, sia Vespa che i suoi ospiti, lontani da ogni morbosità, hanno mostrato di avere. Impressionante, a seguire, il reportage sui sottopassi degradati di Roma, teatri di stupri e violenze, con annesso appello del conduttore al sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Post scriptum Occupandosi dei lati oscuri della morte di Amedeo Matacena e dell’omicidio di Maria Campai, la donna uccisa nel box da un diciassettenne reo confesso a Viadana, Chi l’ha visto? del 2 ottobre ha avuto su Rai 3 1,7 milioni di telespettatori e l’11,1%, a un punto di share dalle reti ammiraglie di Rai e Mediaset.

 

La Verità, 4 ottobre 2024