Per Mentana è giusto ignorare sondaggi pacifisti
C’era un bel pezzo di storia della televisione italiana l’altra sera sul palco del Teatro Parioli di Roma dove il Maurizio Costanzo Show tornava per celebrare i 40 anni dalla sua prima messa in onda (Canale 5, mercoledì ore 23,55, share del 10,7%, 750.000 spettatori). Innanzitutto il conduttore stesso, che Michele Santoro, seduto al suo fianco, ha definito «la televisione con la t maiuscola». E poi un nutrito parterre de rois composto da Mara Venier, Carlo Conti ed Enrico Mentana, fino alla quota fluida, rappresentata da Drusilla Foer ed Eva Robin’s, oltre a Enrico Papi, Giuseppe Cruciani e Francesco Vaia dell’Istituto Spallanzani di Roma. Sullo schermo dietro gli ospiti scorreva il messaggio dell’amministratore delegato di Mediaset: «Celebrare i 40 anni del Costanzo Show è per me e per tutta Mediaset un grandissimo onore…». E, dunque, il clima dava la stura alle rievocazioni, a cominciare dalla storica staffetta antimafia Rai-Fininvest (non ancora Mediaset) del 26 settembre 1991, protagonisti proprio Santoro e Costanzo, fino alla discesa in campo di Silvio Berlusconi e la possibilità di fare informazione libera nelle sue reti. Già su questo argomento c’era stata qualche scintilla tra Mentana e Santoro. Ma i toni si sono infiammati appena il direttore del Tg La7 ha affermato che «non si può dire che Putin ha scatenato la guerra contro l’Ucraina e poi allo stesso tempo che Zelensky se l’è cercata». Santoro: «Già, non si può. Non si può proprio. Sentiamo solo un’unica grande fanfara, sul Covid come sulla guerra. E allora, mandiamo pure più armi e facciamo più morti! Macron ha detto che con Putin bisogna discutere perché è una persona intelligente. Se l’avessi detto io al Tg1 sarei diventato una vittima destinata alla fucilazione. Ho sentito definire Putin come un animale…». Mentana: «Perché, è un vegetale? Non vedo Mosca invasa dagli ucraini». Santoro: «La marcia Perugia Assisi con 25.000 persone è stata raccontata come una scampagnata di boy scout, mentre era un popolo che testimoniava che c’è un nemico più grande di Putin che si chiama guerra». Mentana: «La guerra l’ha scatenata una persona precisa». Cruciani: «Le posizioni pacifiste sono rappresentate nella televisione italiana ben più che altrove». Santoro: «Facciamo un sondaggio e chiediamo agli italiani se sono soddisfatti dell’informazione che hanno». Mentana: «Allora facciamo un sondaggio anche su cosa pensano della pena di morte…». Già, e se pensano male, sulla pena di morte come sulla guerra, qualcuno più illuminato indicherà loro dov’è il bene. Dev’essere per questo che i sondaggi dai quali emerge che sono contrari a mandare le armi in Ucraina sono serenamente ignorati.
La Verità, 29 aprile 2022