Il coronavirus e le diverse lezioni di Formigli e Klopp
Rispondendo alle domande di un’agenzia di stampa sull’emergenza coronavirus, Urbano Cairo, proprietario di La7 nonché editore di Rcs ha detto che «oggi non serve a nulla essere ottimisti. Anzi, è necessario essere realisti, persino pessimisti». E, incalzato, ha aggiunto: «Mi preme dire che l’emergenza sanitaria mi ha convinto che ci vogliono misure “cinesi”, molto più dure di quelle messe in campo fino a oggi». Non più tardi di un mese fa, quando in Italia l’epidemia era a livelli embrionali, per sfidare la psicosi che serpeggiava nella gente comune, alcuni prestigiosi conduttori della sua televisione (Corrado Formigli e Myrta Merlino) si sono fatti portare in studio degli involtini primavera, cucinati in qualche ristorante cinese di Roma, per degustarlo in diretta. «Noi siamo amici della scienza», era stato il mantra del conduttore di Piazza pulita. «Potete andare nei ristoranti cinesi, siate razionali, crediate nella scienza». La scienza è quella stessa che, allo stato dei fatti, non ha il vaccino contro il Covid-19? Due giorni dopo, pur consultando Roberto Burioni, e con molta meno enfasi, è stata la conduttrice dell’Aria che tira a imitare Formigli. La parola d’ordine era minimizzare l’insorgere dei contagi, a dispetto dei sovranisti che, cominciando dai governatori del Nord, dipingevano scenari apocalittici. Lo scopo era combattere il razzismo, non il virus (Toni Capuozzo).
Purtroppo, da qualche decennio i conduttori di programmi di approfondimento, più che approfondire si schierano da una parte o dall’altra. In occasione della crisi sanitaria più grave del secolo (finora), adottare comportamenti superficiali ha una gravità che, forse, un editore dovrebbe considerare. Ma se si segnalasse a Cairo l’incongruenza di questi atteggiamenti, verosimilmente risponderebbe che ha sempre lasciato libertà ai suoi conduttori. Scendendo nella piramide gerarchica, La7 ha in Andrea Salerno un direttore che dovrebbe dare una linea editoriale alla rete. Infine, ci dovrebbe essere l’umiltà degli stessi conduttori che, per altro, spesso sproloquiano sul primato della competenza. Purtroppo, spesso la partigianeria offusca la responsabilità e il senso della misura. Ora a Formigli bisogna riconoscere il cambio di rotta dell’ultima, istruttiva, intervista al direttore del dipartimento di malattie infettive del Sacco di Milano, Massimo Galli. I buoi però ormai sono a spasso. Come certi giovanotti sui Navigli. Dare un’occhiata al video in cui l’allenatore del Liverpool Jurgen Klopp rimbalza la domanda di un giornalista sul coronavirus potrebbe essere istruttivo.
La Verità, 10 marzo 2020