Striscia sostiene che Affari tuoi pilota le vincite
«L’unica fortuna che si incontra ad Affari tuoi è quella di capitare nella puntata giusta». Si chiude così il servizio dell’inviata Rajae Bezzaz trasmesso ieri sera da Striscia la notizia sulle vincite del game show di Rai 1. Dopo un avvio di stagione scoppiettante con un bottino di 300.000 euro nelle prime puntate sembrava che il programma condotto da Stefano De Martino fosse avviato a superare la media dei premi a puntata delle annate precedenti che si aggira attorno ai 36.000 euro. Invece, dai calcoli fatti anche dagli autori del tg satirico di Canale 5, la media della stagione in corso è di 30.000. Ma c’è un particolare non esattamente trascurabile. Dalle due stagioni condotte da Amadeus il montepremi è sceso e non di poco essendo stato eliminato il pacco da 500.000. Ora il premio massimo è di 300.000 euro. Inevitabile che ci sia un ridimensionamento della media di vincite a puntata.
Antonio Ricci risale sullo storico cavallo di battaglia e Striscia la notizia torna a graffiare Affari tuoi, il game show di Rai 1 che quest’anno si è assestato attorno al 29% di share (6 milioni circa di telespettatori). Oltre alla strenua battaglia degli ascolti, al papà del tg satirico di Canale 5 sta da sempre cordialmente sulle scatole il fatto che il servizio pubblico televisivo distribuisca denaro con un mero gioco d’azzardo. Stavolta la prova trovata dai suoi autori è annunciata come «inoppugnabile». Aggettivo a prova di smentita. Insomma, secondo Ricci e i suoi autori ad Affari tuoi ci sarebbe il trucco e ci sarebbe pure l’inganno. Quello che Striscia contesta in particolare è l’esistenza di un tetto da non superare. Come può non essere «pilotato» un programma basato sulla fortuna se il budget viene ripetutamente rispettato negli anni?
Intervistato da Tintoria il 24 settembre scorso, Max Giusti, già conduttore del quiz di Rai 1, aveva rivelato che, ai tempi della sua conduzione, bisognava rientrare in un budget medio di vincite di 33.000 euro a puntata. Invece, in un’intervista proprio alla Verità del 23 novembre, il «Dottore», l’autore del programma Pasquale Romano, ha smentito l’esistenza di un budget perché essendo il gioco «basato solo sulla fortuna le variabili sono infinite» e ha quindi «un’aleatorietà che nessun gioco ha».
Non è così, sostiene Ricci con la sua squadra. Il gioco è «pilotato» perché deve rispettare un budget. Andando a controllare le tendenze di lungo periodo Striscia ha scoperto «un vero e proprio “sistema” che distribuisce quotidianamente premi di diverso valore ma, alla fine, sempre rispettosi di una media prestabilita». Questo cosiddetto «sistema», secondo la documentazione acquisita dal tg del Biscione, non riguarda solo gli anni di conduzione di Max Giusti, ma pure quelli di altri conduttori. Per esempio, con Flavio Insinna, per quattro edizioni dal 2013 al 2017, la vincita media garantita è sempre stata attorno ai 36.000 euro a puntata. Euro più euro meno. La scoperta, sostengono gli autori di Striscia, è sorprendente perché smonta l’idea del gioco aleatorio, dipendente in toto dalle bizze della dea fortuna. Se dovendo mantenere il budget non tutti i concorrenti hanno la medesima probabilità di vittoria, allora si deduce che il gioco è gestito: questo l’assunto del tg che ha come sottotitolo «la voce della complottenza».
Forse, per fare bingo, gli autori di Striscia speravano di trovare una media vincite alta anche in questa annata targata De Martino. Non è così. La media è scesa di 6.000 euro rispetto alle stagioni di Insinna. Ma, per essere pienamente attendibile, il confronto va fatto con il periodo di Amadeus che aveva lo stesso montepremi. Sarà, verosimilmente, argomento della puntata di Striscia di stasera. Il tormentone è ripartito.
La Verità, 19 marzo 2025