Una manina ripulisce la carriera truffa di Kaufmann
Un curriculum fasullo che qualcuno sta provando a cancellare. Una carrierona inesistente, servita per accaparrarsi denaro pubblico, che adesso si tenta di sverniciare. Altro che lo scandalo di certe lauree inventate e scoperte tardi. I titoli professionali di Francis Kaufmann sono una recita da premio Oscar. Un’opera da genio del male degno di grandi festival internazionali. Una pantomima da Academy awards. Peccato che nessuno se ne fosse accorto. Nessuno che avesse detto Kaufmann chi? Nemmeno nei felpati uffici del ministero della Cultura. Nemmeno coloro che, stando al curriculum, avrebbero dovuto essere compagni di set del grande cineasta, ora inquisito per l’omicidio della piccola Andromeda e di Anastasia Trofimova.
È una millantazione kolossal, la sua. Un piano minuziosissimo che lo ha fatto apparire collaboratore di Paolo Sorrentino, in Youth – La giovinezza. Presente nel cast tecnico di Heaven, regia di Tom Tykwer su sceneggiatura di Krzysztof Kieslowski (con Cate Blanchett e Remo Girone). Produttore esecutivo di Ridley Scott in Tutti i soldi del mondo e in Ore 15,17: attacco al treno di Clint Eastwood. Al fianco di Beyoncé e Idris Elba nel thriller Obsessed. Sceneggiatore e produttore di 3 metros sobre el cielo, adattamento spagnolo del romanzo di Federico Moccia. Una super carriera cinematografica, dunque.
Oggi, però, la notizia è un’altra, ancora più stravagante. «Se non fosse una tragedia sarebbe una commedia perfetta», ha detto Sergio Castellitto, commentando la bizzarria dei finanziamenti ministeriali a un film mai girato, per giunta da un presunto criminale. La notizia di oggi trasforma la tragicommedia in un thriller. Nelle ultime ore, qualcuno sta cancellando le tracce di questa carrierona. Una manina sta nascondendo i falsi titoli professionali con i quali lo Zelig dei set ha inventato il suo profilo da cineasta. Mentre Kaufmann è nelle carceri greche in attesa di estradizione per il duplice omicidio di Villa Pamphili, parecchio lavoro attende la polizia postale per smascherare l’azione di questa manina. A rivelarlo è Franco Bechis, il direttore della testata online Open, già autore dello scoop che qualche giorno fa ha rivelato il finanziamento di 863.000 euro ottenuti dal film Stelle della notte mai realizzato dal sedicente regista americano che si firmava Rexal Ford. Fondi pubblici ottenuti grazie all’assegnazione priva di controlli e di verifiche disposta dalla legislazione del tax credit attuata dal ministero della Cultura ai tempi di Dario Franceschini.
L’invidiabile carriera di Kaufmann nel cinema era stata messa a punto nella versione professionale del sito Imdb, una specie di Bibbia dell’industria cinematografica, di proprietà di Amazon. Lì, Rexal Ford, uno dei nominativi con cui il finto regista si era accreditato, compariva, insieme a Matteo Capozzi, attivo sui profili social, e a Michael Sterling, firmatario delle lettere di presentazione, come direttore esecutivo della fantomatica Tintagel films Llc, la società di produzione che non ha sede a Malta, bensì a Canterbury, in Gran Bretagna. Anche questo, però, risulta falso perché nessuna azienda con quel nome compare nel registro delle imprese del Regno unito. Tuttavia, il piano era studiato nei minimi dettagli. Con una sofisticata tecnica di hackeraggio, i nomi dei tre direttori della Tintagel erano stati inseriti nelle schede dei film citati e presentati come credenziali negli uffici giusti. Ma il falso è kolossal perché negli sterminati titoli di coda originali dei film ai quali Kaufmann millantava la partecipazione, dove si elencano anche i nomi degli elettricisti e dei fonici, né Rexal Ford né Matteo Capozzi né Michael Sterling comparivano mai.
Ora, nella notte tra il 24 e il 25 giugno le 48 collaborazioni eccellenti a film e lungometraggi si sono dimezzate. «Una manina evidentemente collegata alla rete di Kaufmann», scrive Bechis, «è intervenuta e ha modificato la scheda della Tintagel Films su Imdb pro. Rexal Ford è rimasto tra i direttori, ma nella sua scheda sono state cancellate la metà delle produzioni che erano indicate fino al giorno prima. Sparita la partecipazione da produttore esecutivo nella versione spagnola di Tre metri sopra il cielo. Ripulite le schede originali dei film che così non erano più hackerate». La stessa ripulitura è stata realizzata sul profilo di Matteo Capozzi, «sparito del tutto con tutti i film cui avrebbe partecipato. Cancellata la sua scheda, sparita ogni traccia».
È un lavoro di ripulitura sofisticato in corso d’opera. Le partecipazioni diminuivano col passare delle ore, cancellate una ad una, certosinamente. È stato fatto un hackeraggio al contrario, opposto a quello che in fase di costruzione della falsa carriera aveva infilato i diversi avatar di Kaufmann nelle opere da esibire. Un’operazione che svela l’esistenza di una rete tuttora attiva, in possesso di strumenti raffinati, complice della persona che, secondo gli indizi in possesso degli inquirenti, avrebbe ucciso la propria compagna e la propria figlioletta.
Secondo Pupi Avati, maestro di tutti i generi cinematografici, la tragicommedia con elementi thriller ha, purtroppo, anche amari risvolti horror: «Occorreva che un mostro uccidesse la propria figlia e la propria compagna perché i grandi media si occupassero del disastro in cui si trova il cinema italiano. Che fu grande fino a quando i politici non lo ritennero cosa propria».
La Verità, 26 giugno 2025