Amadeus trascinerà il Nove o il Nove livellerà lui?
C’è parecchia euforia negli studi di Via Belli a Milano, da dove va in onda Chissà chi è per l’esordio sul Nove di Amadeus transfuga dalla Rai, una mamma non abbastanza affettuosa (parole sue) per trattenerlo a parità di super offerta. Qui, invece, nel clima galvanizzante della nuova rete, il pubblico scatta in piedi per applaudire il conduttore e le concorrenti del gioco. E appena spunta la prima «identità», un dj men che adolescente, per metterlo alla prova «facciamo entrare la consolle, perché qui al Nove abbiamo tutto». Euforia e ottimismo. Purtroppo, le cose non sono andate come il conduttore e la dirigenza di Warner Bros. Discovery speravano. Il 5,2% di share e 926.000 telespettatori (8,8% e 1,6 milioni in simulcast, la visione contemporanea su tutte le reti Discovery) sono un risultato poco confortante. Certo, si dirà, bisogna dare tempo al format e allo stesso Amadeus di creare la cosiddetta fidelizzazione in una rete non abituata a un conduttore molto generalista. Tuttavia, nonostante la preferenza della piattaforma per i target commerciali, i dubbi rimangono. Suffragati anche dal risultato modesto di Suzuki music party, presentato come evento d’inizio stagione con un cast «larghissimo» (da Emis Killa a Ornella Vanoni, da Lazza a Fiorella Mannoia) promosso anche dall’incursione di Ilenia Pastorelli («sbrigamose che dopo ariva er bello»), co-conduttrice della seratona registrata il 17 settembre all’Allianz cloud di Milano che, forse penalizzato dalla contemporaneità del derby milanese, ha raccolto appena il 4,6% di share e 628.000 spettatori (7,1% e 968.000 in simulcast).
Chissà chi è è il programma gemello dei Soliti ignoti, sempre prodotto da Endemol Shine Italy (gruppo Banijay) e riproposto con piccole variazioni rispetto all’originale, come il maggiore coinvolgimento del «parente misterioso», nell’intento di aumentare la suspense del gioco. Proprio su questo terreno, il format paga una minor immediatezza rispetto ad Affari tuoi – che per altro Stefano De Martino sta rinnovando (vedi l’ingresso del sosia di Fazio) – più diretto nel crescendo che porta al climax finale.
In conclusione, vista l’esiguità del test, si può solo abbozzare una timida domanda. Considerato il palinsesto del Nove, in cui le presenze significative sono Maurizio Crozza e Fabio Fazio (entrambi sostenuti dalle loro community), sarà il conduttore reduce dal trionfante quinquennio di Festival di Sanremo a trascinare verso l’alto il resto della rete (magari allestendo una sorta di Controfestival), o al contrario, saranno programmi come Cash or trash a standardizzarlo su un livello di più contenuta rilevanza?
La Verità, 25 settembre 2024