Caso Fedez: TeleMeloni? Macché, comanda Coletta

Altro che TeleMeloni, in Rai funziona ancora alla grande TeleColetta. Comandano sempre i soliti noti. Una squadra di derivazione dem, con intense sfumature arcobaleno. Eppure la narrazione è di tutt’altro tipo. Per capirlo serve riavvolgere il nastro. La faccenda della censura a Fedez è andata proprio come dice l’ultima nota della Rai e «non ha nulla a che vedere con la politica, che non si è minimamente interessata al caso se non per strumentalizzare la vicenda, dopo il post di Fagnani». Lo ha confermato anche l’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio: «Il problema non è riferito alla presenza retribuita o gratuita. La decisione è legata a una valutazione di opportunità riferita alle ultime sue presenze in Rai, sia per il 1° maggio che per l’ultimo Sanremo». Ciò nonostante la colpa è finita sul conto della nuova dirigenza, leggi governo delle destre. Si sa, «la politica» fa il suo gioco. E imputare a TeleMeloni lo stop all’invito a Belve di Rai 2 del rapper Federico Leonardo Lucia, tuttora ricoverato in ospedale dove è stato operato due volte in pochi giorni per curare un’emorragia da ulcera, è manovra fin troppo facile. Non a caso i dichiaratori di professione, da Matteo Orfini a Francesco Verducci del Pd fino a Dario Carotenuto, grillino in commissione di Vigilanza, ci si sono buttati a peso morto. Ma le cose non stanno così e qui si prova a ricostruire come e perché sia avvenuto il dirottamento delle responsabilità.

Si deve sapere che la dirigenza che sovrintende all’Intrattenimento del primetime della Rai, da cui dipende il programma di Francesca Fagnani, è la stessa identica che lo governava ai tempi di Carlo Fuortes. È vero, è stato cambiato il direttore: ora Marcello Ciannamea è subentrato al sempre potente Stefano Coletta, già direttore di Rai 3, poi di Rai 1, poi appunto dell’Intrattenimento della prima serata fino al maggio scorso. Quando, nonostante la lunga serie di flop da lui firmati (Parlami d’amore, Da grande, Il cantante mascherato per citarne alcuni) è stato promosso direttore della Distribuzione, ovvero l’organizzazione dei palinsesti. Un uomo forte, professionalmente parlando. Una figura storica dell’azienda, ora titolato di un ruolo che, a seconda di come lo si interpreta, può essere di grande potere. Alla presentazione dei palinsesti a Napoli del 7 luglio scorso, Coletta ha recitato la parte del leone e tutto è stato subito chiaro. Fatto mai accaduto finora, qualche giorno dopo il suo successore Ciannamea ha confermato in blocco tutti i vicedirettori: Giovanni Anversa, Claudio Fasulo e Federica Lentini, quest’ultima protagonista di un’ascesa professionale che l’ha portata rapidamente fino alla supervisione dell’ultimo Festival di Sanremo. Durante il quale i Ferragnez hanno imperversato: Chiara, con la sua ospitata, la promozione del profilo Instagram e della serie di Amazon a loro intitolata, che ha procurato una multa dell’AgCom di 170.000 euro; Fedez, con le esibizioni tutte virate contro esponenti del governo, il sottosegretario Galeazzo Bignami e il ministro Eugenia Roccella e, nella serata finale, con la simulazione di un atto sessuale con Rosa Chemical. Come si ricorderà, Coletta prese le distanze e sottolineò l’autonomia creativa dell’artista. Ma il mancato controllo sui contenuti delle performance del rapper è rimasto come una brutta macchia sul curriculum.

A metà maggio, con l’arrivo della nuova dirigenza, Coletta è stato spostato alla Distribuzione. Ma è tutt’altro che neutralizzato, anzi. Continua a muoversi con disinvoltura sulla scacchiera aziendale grazie al fatto che i suoi uomini e le sue donne sono rimaste dov’erano. Blog e siti lo sponsorizzano. Qualche giorno fa, a proposito dell’esordio stagionale di Belve, Giuseppe Candela del Fatto quotidiano online e Dagospia ha postato su X: «Vola #Belve al 10%, vola #StaseraceCattelan 8,5%. Serata firmata Stefano Coletta, va detto». Infine, ed è ciò che più conta per il funzionamento della connection, egli è fedelissimo ai suoi. A Serena Bortone, per esempio, promossa da Agorà della sua Rai 3 a Oggi è un altro giorno della sua Rai 1 e ora sistemata a Chesarà nel weekend di Rai 3. Al suo protegé Paolo Conticini, piazzato nelle fiction e alla conduzione di game e rubriche varie. E, come detto, ai suoi ex vicedirettori, che pare incontri di mattina per un caffè molto operativo, nel quale si valutano ospitate, si promuovono volti amici, si stoppano passaggi sgraditi. Oltre al semaforo rosso per Fedez a Belve, per esempio, l’altro giorno è stato alzato anche quello per Memo Remigi che avrebbe dovuto tornare in Rai, ospite di Domenica in, dopo la radiazione decisa per le molestie ai danni di Jessica Morlacchi proprio in Oggi è un altro giorno, il programma condotto da Bortone. Niente da fare anche per lui, la vendetta ha la memoria lunga e non ammette eccezioni.

Federica Lentini è inflessibile e controlla anche i budget dei programmi di Intrattenimento. Ma questo non spiega la sottolineatura del comunicato Rai che quella di Fedez a Belve sarebbe stata una «partecipazione retribuita». Tutti gli ospiti, infatti, percepiscono un cachet, motivo per cui il programma è prodotto esternamente da Freemantle. Più pertinente, invece, la precisazione che si tratta di «un programma di intrattenimento e non di una trasmissione giornalistica». È per questo che ricade sotto la giurisdizione di Ciannamea e dei suoi vicedirettori. Quelli di TeleColetta.

 

La Verità, 3 ottobre 2023