Giambruno resta a Mediaset ma lascia il video
Fine delle conduzioni. L’ex compagno del premier lascia il video del Diario del giorno e torna dietro le quinte, nel ruolo di coordinatore dello stesso programma. Lo si legge nella nota diffusa da Mediaset in serata. «Andrea Giambruno, dispiaciuto per l’imbarazzo ed il disagio creato con il suo comportamento, ha concordato con l’azienda di lasciare la conduzione in video del programma Diario del giorno, di cui continuerà a curare il coordinamento redazionale». È la soluzione più logica e plausibile alla quale si è arrivati al termine di una convulsa giornata di riunioni e verifiche. Nel comunicato è rilevante la sottolineatura del dispiacere per l’imbarazzo e il disagio creato all’azienda. Un’ammissione che verosimilmente eviterà al giornalista procedimenti disciplinari.
Non era facile trovare la quadratura del cerchio. Giambruno dietro le quinte è l’uovo di Colombo trovato dal direttore dell’Informazione Mediaset Mauro Crippa e da Andrea Pucci, responsabile dell’agenzia NewsMediaset, che per tutto il giorno hanno vagliato le varie ipotesi in campo. La soluzione che ha decongestionato il clima in azienda e anche, in qualche modo, il rapporto con il mondo della politica. È la decisione che rasserena un po’ tutti.
Da qualsiasi parte la si prendesse, le probabilità di rimanere scottati erano elevatissime. Lungi dal raffreddarsi, col passare dei giorni, la patata restava bollente. Giorgia Meloni era riuscita a voltare rapidamente pagina – fatto salvo che il suo ex compagno è il padre di sua figlia – rientrando nei panni del suo ruolo istituzionale. Si leggerà sul prossimo numero di Chi la versione di Giorgia, perché ha detto «addio a Giambruno». A Mediaset, invece, ci si trovava in mezzo al guado. Ieri mattina il conduttore del Diario del giorno che, d’accordo con la direzione di testata, si era autosospeso fino a venerdì, si era presentato a Cologno monzese per discutere la sua posizione. Archiviata la relazione con il premier, Giambruno voleva proteggere profilo professionale e rapporto con Mediaset. Possibilmente tornando a condurre il programma su Rete 4 già da lunedì. Si profilava un braccio di ferro imbarazzante per tutti. Anche perché il giornalista sembrava deciso a tenere il punto.
Ci si trovava davanti a un crocevia con parecchie strade. Il licenziamento da Mediaset, la più drastica e la meno probabile delle ipotesi. Il ritorno alla conduzione di un telegiornale, Studio aperto o Tg4, mansione che ricopriva fino a un anno fa. La scelta di restare dietro le quinte, al desk di un tg. La ripresa della conduzione del Diario del giorno. Infine, la quinta possibilità, forse la più vicina, togliersi dal video e continuare a lavorare al programma, dal coordinamento redazionale.
La strada meno probabile era il licenziamento. Ma bisognava vedere che piega avrebbero preso le diverse verifiche aperte dagli organismi professionali a carico di Giambruno. Sulla vicenda devono pronunciarsi il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia e il relativo Consiglio di disciplina territoriale che valuterà eventuali sanzioni disciplinari. E deve esprimere una valutazione anche la Commissione pari opportunità della Fnsi che sarà mandata al presidente dell’Ordine dei giornalisti lombardi. Ecco perché, all’opposto del licenziamento risultava poco praticabile anche il ritorno alla conduzione del programma, quasi come se nulla fosse accaduto.
Anche perché, con buona pace delle narrazioni del giornalone unico nazionale che tifano per il naufragio del governo, i vertici di Mediaset non avevano alcuna intenzione d’inasprire il rapporto con Giorgia Meloni. Non era in atto nessuna resa dei conti tra Forza Italia e Fratelli d’Italia tramite i fuori onda di Striscia la notizia. In un momento di complessa gestione del post Silvio Berlusconi Forza Italia non è certo interessata ad acuire i contrasti. Dovesse cadere il governo per un’azione di disturbo attribuibile al partito retto da Antonio Tajani, quando mai e alleato di chi potrebbe rientrarci? Le elezioni europee si avvicinano a grandi passi e nella maggioranza tutto sembra convergere a rinsaldare l’alleanza.
Qualche giorno fa Antonio Ricci aveva rivendicato piena e totale autonomia sui fuori onda. «La cosa che mi ha più stupito è che per il 90% dei giornali sembra impossibile che possa esistere qualcuno che prende iniziative di testa sua e non sia un mero ventriloquo», è sbottato per smontare le troppe «ricostruzioni mirabolanti».
Tornando a Giambruno, un trattamento non punitivo nei suoi confronti sarà visto come un segnale di distensione anche a Palazzo Chigi. Il suo ritorno alla conduzione sarebbe stato impossibile da gestire. Ogni sua smorfia sarebbe stata monitorata dai cellulari di colleghi e colleghe e dalle telecamere in bassa frequenza del circuito interno di Cologno. A precisa domanda se auspicasse questa soluzione «l’imperatore dei rompicoglioni» (copyright Fedele Confalonieri), aveva risposto: «Certamente». Stando a ciò che aveva fatto trapelare e contrariamente a quanto paventato da molti retroscenisti, «il frigo» è vuoto e solo così avrebbe potuto tornare a riempirsi. Invece…
La Verità, 25 ottobre 2023