Con Mughini al Gieffe va in onda la post-tv

Finalmente Giampiero Mughini ha varcato la porta rossa della casa di Cinecittà: durerà come un gatto in tangenziale? Sembra di no e lo sperano produttori e autori, al netto di qualche scapigliatura e di qualche fuori onda malandrino. È entrato a notte fonda, terzo di tre nuovi innesti, Bruno Montecchi e Jill Cooper gli altri due, e tutti si augurano che il suo ingresso riesca a rivitalizzare un’edizione del Grande fratello che vivacchia sul carisma di Beatrice Luzzi, l’avvenenza di Samira Lui e la storia di Alex Schwazer (Canale 5, lunedì, ore 21,25, share del 17,9%, 2,5 milioni di spettatori). Mughini si è portato un pugno di libri ed è una novità per un concorrente del Gieffe. Concorrente Mughini? Più corretto guest star, il partecipante che nobilita il contesto.

«È stato molto difficile averlo, ma non difficilissimo perché lui è uomo di mondo ed è curiosissimo di conoscere una realtà come il Grande fratello», lo ha annunciato con una certa enfasi Alfonso Signorini, subito gratificato di «orrido», per via del gusto horror che arreda parti della casa. «Ho la bellezza di 82 anni che credo di non aver sprecato. Sono uno che chiacchiera del più e del meno per iscritto e per orale», si è presentato lui, scarpe rosse e occhialino giallo futurista. Il più rock della compagnia. «Esser lontano dalla mia casa, dalla mia compagna, con la quale l’intesa è tale che non cambia nulla, soprattutto dalla lettura dei giornali al mattino… non so se ve lo perdonerò mai».

Mughini ha salutato carinamente uno a uno gli inquilini, subito fraternizzando con Alex Schwazer vedendolo commosso davanti al filmato del compleanno del figlioletto. La serata era già stata costellata dai pianti di Heidi Baci per i contrasti con Massimiliano Varrese, accusato dal padre di lei di essere troppo invadente e oppressivo. Un caso che ha fatto parlare di stalking e di patriarcato, e costretto Signorini nel delicato ruolo di confessore.

Riducendo le dosi di kitsch in favore dello storytelling era prevedibile che montasse l’onda psicologica e sentimentale. Ora con Mughini si prova a introdurre l’attualità, con qualche piccola provocazione politica. Come quella catturata dalla telecamera su Paola Egonu e Matteo Salvini. Vedremo se il nuovo spartito attecchirà. Mughini al Gieffe è un esperimento di post-televisione. Un intellettuale precipitato in un contesto ultra-pop. «Vedo che Mughini si è subito integrato, sembri un pascià», lo ha chiamato in causa l’orrido Signorini. E lui: «Io temevo il peggio, ma sono in compagnia di ragazze mirabili di simpatia e intelligenza».

 

La Verità, 18 ottobre 2023