Senza diritti integrali la Rai ci manda sulle piattaforme
L’altra mattina, causa contemporaneità dei due quarti di finale dell’Italvolley e dell’Italbasket, la Rai ha giocato al rimbalzo di linea tra la partita di Osmany Juantorena e soci contro l’Argentina e quella della squadra allenata da Meo Sacchetti contro la Francia. È stata una scelta felice una delle poche fatte dal servizio pubblico in occasione delle XXXII Olimpiadi di Tokyo. Per usare una formula che soccorre in questi casi, si è fatta di necessità virtù. Ma lo stato di necessità, frutto stavolta di scelte sbagliate, se l’è procurato da sola la stessa Rai. Il rimbalzo di linea tra le schiacciate di Ivan Zaytsez e i canestri di Simone Fontecchio, purtroppo entrambi non sufficienti a garantirci il successo finale, fa sempre un bell’effetto su chi può stare davanti alla tv a metà mattina. Ma scontenta gli appassionati di pallavolo e di pallacanestro che vogliono vedere le partite per intero, possibilmente non intervallate da break pubblicitari. Rai 2, la cosiddetta «rete olimpica», fa quello che può, soddisfacendo i telespettatori di bocca buona. Ma l’errore è a monte, compiuto dai massimi dirigenti dell’azienda. La Rai dispone di un canale di Rai Sport che, come informa su Twitter il collega Claudio Plazzotta, non ha acquistato i diritti dei Giochi, e di Rai Play che avrebbe potuto acquisire da Discovery quelli per la trasmissione in streaming. Ma il servizio pubblico ha fatto una scelta al risparmio. E, per allargare la visuale, l’ha fatta anche Sky Italia, pur disponendo nella sua piattaforma dei due canali di Eurosport. Che invece sono visibili su Amazon, Dazn, TimVision e Discovery+. Quest’ultima piattaforma trasmette tutto in diretta, alcuni eventi con telecronaca e commenti, altri solo con le immagini live. Martedì sera, per esempio, ore 23,30 italiane, partiva la 10 chilometri di nuoto in acque libere, disciplina nella quale Rachele Bruni ha conquistato l’argento a Rio de Janeiro. Il circolo degli anelli, regolarmente in onda sulla rete olimpica, ci ha concesso fugaci finestre della gara mentre, come da copione, si commentavano i risultati della giornata già in archivio. Per seguire la prova sfortunata della nostra atleta, solo quattordicesima al traguardo, è toccato sintonizzarsi ancora su Discovery+. Dove per altro si ripara volentieri anche durante le competizioni di atletica leggera, volendo evitare gli eccessi esibizionistici di Franco Bragagna, un telecronista che non consente mai a chi lo affianca per il commento tecnico di completare una sola frase.
La Verità, 5 agosto 2021