Il malincomico Verdone sulla terrazza della vita

Carlo Verdone è un buono non buonista, un autore brillante e poetico, un interprete malincomico. Che la seconda stagione di Vita da Carlo, passata da Prime Video a Paramount+, sia ancora più bella della prima l’hanno già scritto tutti e lo scrivo anch’io. Stavolta, anziché alle prese con un’impossibile candidatura a sindaco di Roma, Carlo è intenzionato a trarre un film d’autore da «Maria F.», la vicenda personale raccontata in La carezza della memoria (Bompiani), diario traboccante di ricordi segreti e aneddoti da coatto dello spettacolo. «Maria F.», il più struggente di quei ricordi, è la storia dell’amore breve e impossibile tra il giovane Carlo e una prostituta. Ora Verdone vuole raccontarlo in un film da lui diretto, ma nonostante giuri di voler fare «solo quello che mi va di fare», la sua bontà d’animo lo mette nelle situazioni più improbabili delle quali finisce immancabile vittima. Salvo poi, lungi da ogni buonismo, uscirne alla sua maniera. Così il tracotante produttore (Stefano Ambrogi simil Aurelio De Laurentiis) gli impone il riluttante Sangiovanni nel ruolo di lui stesso ragazzo, protagonista del film. L’eccentrica scrittrice di libri per bambini (Stefania Rocca) lo costringe a un’anacronistica trasferta in campeggio con i suoi lettori. Il petulante amico attore Max Tortora lo tormenta con le sue fisime e la costante ricerca del ruolo che lo consacri. La nevrotica ex moglie (Monica Guerritore) ancora gelosa lo incastra con consigli sballati. Fabio Traversa, attore frustrato a causa del ruolo recitato in Compagni di scuola, lo ricatta in tutti i modi per ottenere una parte nel nuovo film.

Circondato da simile compagnia, Verdone non può che finire nel frullatore mentre il famoso film d’autore, discreta ironia sulle ambizioni cinefile sue e di tutto l’ambiente, non decolla. Anche perché nel frattempo la figlia Maddalena (Caterina De Angelis) ha un bimbo in pancia, non si sa bene se figlio di Chicco (Antonio Bannò), lo spiantato quasi fidanzato, o di qualcun altro. Ma mentre gli adulti sono tutti più o meno svalvolati e sopra le righe, sui più giovani Verdone allarga uno sguardo tollerante e benevolo. In fondo, ancora un po’ di tempo per capire meglio chi sono ce l’hanno a disposizione. Come ce l’aveva lui, un tantino acerbo all’epoca dell’infatuazione per Maria F. (Mita Medici). Malgrado Carlo riesca quasi mai a fare quello che vuole fare, a soccorrerlo c’è lo sguardo della poesia, pure quando sconfina nella malinconia. Il punto di vista da dove gustare la bellezza come da una terrazza affacciata su Roma.

 

La Verità, 22 ottobre 2023