«L’ideologia fa vomitare anche più della Senna»
Insieme a Federico Palmaroli, in arte @lefrasidiosho, firma del Tempo e di Porta a Porta, proviamo a impaginare l’album fotografico dell’estate.
Il primo scatto è l’intervista al Corriere della Sera di Marina Berlusconi che sui diritti civili si confessa vicina alla sinistra di buon senso. Un fulmine a ciel sereno?
«Credo che Marina Berlusconi raccolga un lascito degli ultimi anni del padre. Ricordiamo la sua vicinanza con Francesca Pascale e gli incontri con Vladimir Luxuria. La Pascale l’ha sensibilizzato e lui forse si è fatto trascinare. La figlia ne raccoglie l’eredità. Berlusconi è stato criticato per i suoi comportamenti verso le donne e oggi la sensibilità dei figli su questi temi può sorprendere. Ma forse ce lo racconta meglio di come lo ricordiamo».
Da qui alla cena di Marina e Pier Silvio con Antonio Tajani il passo è breve?
«Tra lo spostamento a destra o a sinistra di Forza Italia vedo più il secondo. Non mi stupirei di trovarla vicino al Pd, anche perché tutti si affollano in un unico campo largo, larghissimo. Certo, il partito fondato da Silvio Berlusconi in una coalizione di centrosinistra stride parecchio, ma il riposizionamento di Matteo Renzi su quell’asse fa riflettere».
Altro tassello: il dramma estivo è la separazione tra Paola Turci e Francesca Pascale?
«Davero. Fa impallidire le vicende dell’Ucraina e di Israele».
Ora che ha più tempo libero, Pascale sogna l’alleanza tra Forza Italia e Pd.
«Lo dicevamo, è da sempre focalizzata sui diritti civili, presente ai pride. Il povero Silvio era terrorizzato che svelasse pure la sua fede interista. Ricordando cosa dicevano nel Pd delle donne che circondavano il Berlusca dei tempi d’oro, non sarebbe male vederla candidata con la Schlein».
Che Massimo Cacciari invita a tenersi pronta perché Giorgia Meloni sarebbe agli sgoccioli.
«Su questo Cacciari ha l’attendibilità della veggente di Civitavecchia. O di Piero Fassino quando profetizzò: “Se Grillo vuol far politica fondi un partito, vediamo quanti voti prende”. Ecco, s’è visto…».
Anche Cacciari scambia un suo desiderio per realtà?
«Può darsi. Ma non credo riescano a mettere insieme tutte le anime della sinistra, compresa quella renziana, considerando che stanno raccogliendo le firme per abrogare il jobs act. Mi sembra un bel miraggio».
Però alla Partita del cuore Elly e Matteo stavano avvinghiati.
«Sicuramente hanno dimostrato di avere buona intesa in campo, estromettendo Giuseppe Conte, che per altro si defila di suo, dal tridente d’attacco. Quando Elly è andata a segno su assist di Matteo, il gol è stato annullato per fuorigioco. Diciamo che l’alleanza nasce viziata all’origine».
Sapevi che Renzi rimbalzava Obama al telefono?
«No, l’ho appreso dai giornali. Ricordo quella cena alla Casa Bianca, c’erano pure Bob Benigni e Bebe Vio. Si vedeva Michelle che illustrava le meraviglie dell’orto alla moglie di Renzi, magari le avrà proposto di portarsi ’na cassa de pomodori. Comunque, sembravano amiconi e Renzi aveva sottolineato più volte il legame fortissimo con Obama. Se vede che la realtà era n’antra».
Cosa ti ha destato Ilaria Salis che debutta al Parlamento europeo con Mimmo Lucano e Carola Rackete?
«Associarla all’estate me la fa andare di traverso, la assocerei di più all’inverno. Per carità, sono contento che Ilaria Salis non sia più in catene in Ungheria. Ma mi chiedo cosa sarebbe accaduto se il centrodestra avesse candidato un già condannato come lo era lei. Così come, vedendo l’inchiesta di Fanpage sui giovani di Fratelli d’Italia, mi chiedo cosa si scoprirebbe se si approfondissero le frequentazioni di Ilaria Salis».
In quella foto mancava Aboubakar Soumahoro?
«Dev’essere molto risentito con Nicola Fratoianni perché avrebbe dovuto candidare sua moglie o sua suocera. Le quali, per altro, non sono ancora state condannate».
Un altro neo-europarlamentare, il generale Roberto Vannacci, pensa di fondare un suo partito a destra della Lega.
«Sospendo il giudizio, ma se potessi dargli un consiglio, gli suggerirei di evitare certe esternazioni, tipo il video con la x della Decima Mas, che possono essere strumentalizzate dalla sinistra. Vannacci è una persona strutturata, si capisce da come replica alle tante obiezioni, e io stesso amo la beffa, ma la provocazione è già stata candidarlo e farlo eleggere. Continuando su questa linea si rischia di trasformarsi in macchiette».
A Piero Fassino concederesti il patteggiamento del furto del profumo con 500 euro?
«Certamente, perché qui non si parla della bravata di un ragazzotto, ma di un problema serio. Non posso pensare che Fassino, un parlamentare, faccia un furto per risparmiare qualche centinaio di euro. Non voglio parlare di cleptomania perché non sono un medico, ma fossi stato il titolare del duty free avrei evitato la denuncia. Il cazzeggio ovviamente è lecito, ma le conclusioni sul caso sono altre».
Altra foto storica: l’attentato a Donald Trump, vivo per una questione di millimetri.
«È un fatto che crea molti dubbi, visto che i cecchini appostati sul tetto erano stati avvertiti. Poteva essere il colpo definitivo su Joe Biden. Per me la sua uscita di scena è una botta micidiale pari a quella di Gigino DI Maio».
Perdi un filone fecondo?
«Eccome. Non che Trump non offra spunti, anzi. Ma com’è che l’America non riesce a produrre due candidati migliori di questi?».
Il ritiro di Biden ha oscurato l’attentato a Trump.
«Subito dopo l’endorsement di Elon Musk che ha promesso 45 milioni di dollari al mese a Trump, Biden ha cominciato a cercare qualcuno che gli sparasse a un orecchio. Adesso non è facile per The Donald rimodulare la campagna su Kamala Harris».
Qual è il segreto di Temptation islands, evento tv dell’estate?
«Premesso che non l’ho mai visto…».
Manco io.
«Nessuno sfugge ai confronti fra innamorati, gelosie, tradimenti, sospetti… A tutti i livelli di censo e istruzione le problematiche sentimentali sono quanto di più democratico ci sia al mondo».
Parlando ancora di tv cosa pensi di Matteo Salvini e Giorgia Meloni che litigano sui vertici Rai?
«Le bizze nel centrodestra ci sono sempre state. Salvini lo conosciamo, quando è al governo fa un po’ l’uomo delle istituzioni e un po’ il leader d’opposizione. Lo si vede anche sull’Ucraina. Però credo che alla fine prevalga il buon senso delle scelte condivise che è uno dei punti di forza del centrodestra».
L’evento globale invece sono le Olimpiadi. Per quale foto verranno ricordate? Sergio Mattarella e gli altri capi di Stato lasciati sotto l’acqua?
«Quella è stata una disattenzione grave».
L’avesse fatto Orbán?
«Sarebbe stata una mancanza di rispetto voluta, invece si è stemperato tutto con un sorriso. Forse il Trattato del Quirinale dev’essere perfezionato perché troppo al ribasso per l’Italia, al posto dell’ombrello prevedeva ’a pellicola pe conservà ’a lasagna».
La parodia dell’Ultima cena?
«Non mi sono scandalizzato tanto perché anch’io sono un iconoclasta cui piace giocare con le immagini sacre. Piuttosto, mi faceva rabbia che negassero fosse la rappresentazione dell’opera leonardesca. Ricordo anni fa quando una freccia accese il braciere a Barcellona e la grandezza di altre inaugurazioni delle Olimpiadi. Mi vien da dire Olimpiadi, ma forse il Papa parlerebbe di frociadi…».
E se la parodia fosse stata di un soggetto islamico?
«Memori di Charlie Hebdo hanno evitato d’incorrere in altri problemi».
Gli atleti che vomitano dopo aver nuotato nella Senna?
«È l’ideologia che provoca il vomito. Al di là della sindaco che ci ha fatto il bagno e adesso si starà cagando sotto in tutti i sensi, e dello stesso Macron che aveva promesso di farlo ma se n’è guardato bene, è evidente che la Senna non era adatta. Il mio Macron si rammarica: “Se Parigi avesse lu mere gli atleti non li avremmo fatti ammalere”. Per quanto scenografica basta guardare il colore dell’acqua per dire che la Senna non è bandiera blu».
La partecipazione al torneo di boxe femminile dell’atleta intersessuale algerina Imane Khelif?
«Altra questione delicata. Certo, il fatto che siano andate in finale due atlete dal sesso controverso come lei e Li Yu Ting forse fa capire che c’è un problema da affrontare».
Un problema enfatizzato dalla destra italiana e dalla guerra ibrida di Putin contro Macron?
«Anche da sinistra si è ricordato che Khelif era stata esclusa ai Mondiali 2023 e poi ammessa alle Olimpiadi. Poi, sarà pure nata donna, ma se i cromosomi ti danno una spinta in più… L’ha detto anche Anna Paola Concia che è una competizione non equa. Parliamo solo del fatto agonistico, non è un discorso sociale o di costume. Riconoscere che c’è qualcosa di strano non vuol dire essere omofobici, transfobici o intersessuofobici. È solo la difesa dell’equità nello sport».
Un altro momento topico è stato il pianto di Novak Djokovic dopo la conquista della medaglia d’oro?
«È un’immagine su cui non ho ironizzato perché vedere un campione che ha vinto tutto emozionarsi in quel modo ha commosso anche me. Dà il segno di ciò che rappresentano le Olimpiadi per un atleta. Djokovic è stato oggetto di tante critiche, perciò sono contento per lui».
Thomas Ceccon che dorme sul prato del parco?
«Indica la grande disorganizzazione di questo evento. Coloro che si sono lamentati del Villaggio olimpico, per l’assenza dell’aria condizionata, per i letti di cartone e il cibo scadente, persino dei vermi nel pesce, non sono camerati influenzati dalla fasciosfera, come si è letto. Sbandierano l’ecosostenibilità e la scelta green e poi fanno fare le gare di nuoto nel fiume inquinato?».
Quest’estate abbiamo imparato intersessuale e fasciosfera, qualche mese fa avevamo imparato eco-ansia, poi prima del voto che poteva premiare Marine Le Pen tra gli intellò francesi è spuntata la demo-ansia. Il vocabolario si arricchisce?
«Ormai ogni questione viene ideologizzata e si cerca di mettere un’etichetta a tutto, al punto da coniare un lessico militante. Aridatece petaloso».
La Verità, 10 agosto 2024