Fiorello: «Non risparmio nessuno, ma ficco poco»
È un Fiorello ecumenico, conciliante ma preciso, ovviamente divertente quello che è arrivato «come un ciclone» nella Sala degli Arazzi di Viale Mazzini per improvvisare la conferenza stampa di Viva Rai 2, da lunedì prossimo alle 7,15 sulla rete del titolo. Un Fiorello in ottima forma, pur con tutte le paturnie tipiche di un artista sensibile alla vigilia di un esordio impegnativo: sei mesi in onda all’alba su una rete generalista. Ad attenderlo nel palazzone di vetro con il cavallo simbolo, meta del tragitto in vespa e filmato in diretta dal Glass di Via Asiago, sede del programma, c’era tutto il vertice Rai pronto alla gara dell’elogio più sperticato. «Fiorello è un uomo del servizio pubblico che con questo programma regala a tutti gli italiani la possibilità d’iniziare la giornata con il buonumore» (Carlo Fuortes, amministratore delegato). «Fiorello è il numero uno europeo dell’intrattenimento perché ha capacità come nessuno di stupirsi delle piccole cose e trarne una grande creatività» (Stefano Coletta, direttore dell’Intrattenimento primetime). «Caro Fiorello, sappi che tutti i programmi del daytime sono aperti a qualsiasi incursione» (Simona Sala, direttrice Intrattenimento daytime). Un contesto tanto istituzionale e zuccheroso non poteva che innescare la modalità più conciliante dell’artista siciliano. Il quale ha subito smorzato potenziali polemiche: «Non c’è stato nessun dirottamento da Rai 1. Come si dice: quando si chiude una porta si apre un portone. Capisco che i giornalisti del Tg1 difendano il loro spazio. Poi c’è modo e modo di dire le cose. Ho trovato poco elegante quel comunicato, si poteva fare una telefonata. Io sono il migliore amico del Tg1… Anche se leggere la parola “sfregio” mi ha lasciato un po’ così».
L’idea di Rai 2 è stata immediata. In un primissimo momento, si era pensato addirittura a Rai 5. Poi però si è rimasti sulla rete generalista perché, rispetto all’Edicola Fiore di qualche anno fa su Sky, la differenza è proprio questa: vedere se il morning show imperniato sulle news attrae anche il pubblico della televisione generalista. E qui sono emersi i timori di Rosario perché, considerato il successo del rodaggio su Raiplay, «non vorrei che l’Aspettando… si rivelasse più divertente dell’aspettato… come quando senti le scarpe vecchie più comode di quelle nuove. E poi anche perché chiunque tocca Rai 2 muore. Però va bene così, a quell’ora fa l’1%, se faccio il 2 cresco del 100%, se arrivo al 4 divento ad della Rai e… chiamatemi Fiorellos». Se invece va male oggi in Rai non si sa chi chiamare perché il direttore non c’è più. «Questo fatto l’ho realizzato adesso. Una volta il direttore rispondeva, ma adesso chi risponde? Tu, per esempio, che fai?», ha scherzato rivolto al capo dell’Intrattenimento primetime Coletta, la cui presenza per un programma delle 7 del mattino poteva sembrare effettivamente pleonastica a fronte di quella contemporanea della collega del daytime.
Però, come detto, il clima era conciliante. Tanto più dopo la digressione sulla tragedia di Ischia, toccata anche durante la diretta su Instagram. «L’Italia va aggiustata, non rattoppata», ha detto quasi con un moto di ribellione. «Invece, dopo, diciamo sempre che si poteva evitare. È un discorso che riguarda destra, sinistra, tutti… C’è un po’ d’ipocrisia anche in noi, quando diciamo the show must go on. Io non so come si poteva evitare, sono solo un giullare». Sarà. Ma, con Aspettando Viva Rai 2, Rosario ha dato un po’ a tutti la linea del buon senso sui Mondiali del Qatar, sulla polemica riguardo la figlia di Giorgia Meloni offrendosi come «tato», su Enrico Letta che fa «numeri da Rai 2», su Ignazio La Russa che vorrebbe solo «canzoni del Ventennio». «Destra, sinistra, centro: non guardiamo in faccia nessuno. Ma sempre senza astio, la satira ficcante la fanno altri… Io ficco poco. Però una strada la troveremo…». La sfida è sempre innovare, trovare l’idea che ci porti più avanti. Come ha sempre fatto, cominciando da #Ilpiùgrandespettacolodopoilweekend, il primo show in onda di lunedì che stupì Bibi Ballandi, per proseguire con l’Edicola Fiore sulla pay tv, fino a Viva Raiplay, per lanciare la piattaforma omonima. Tutte idee di «questo signore di 62 anni», ha concluso Claudio Fasulo, vice dell’Intrattenimento serale. Già, Fiorello ha cinque più del solito Coletta: «E io che ti ho sempre trattato come un uomo d’esperienza… Dev’essere il peso dei libri», ha gigioneggiato poco dopo avergli troncato una citazione del Fanciullino: «E su Giovanni Pascoli, il microfono venne tolto…».
Con la sua squadra, dall’ottantenne Ruggero al tiktoker Gabriele Vagnato, dal corpo di ballo di Luca Tomassini al maestro Cremonesi, quelli che lui chiama la pancia del Paese, qualcosa s’inventerà anche stavolta, Rosario. Un programma virale, una scia tra reti, anche nella notte di Rai 1 con qualcosa di creato ad hoc per i nottambuli, poi in radio e nei social. Ospite della prima puntata, Amadeus: «Non ho nemmeno avuto bisogno d’invitarlo. Annuncerà i cantanti in gara al Festival. Io a Sanremo? Ma ci sono stato già tre volte di fila. È un record…».
La Verità, 29 novembre 2022