Mediaset vuole occupare il centro del sistema tv

Video, slide, grafici, soprattutto parole chiave. Alla presentazione dei palinsesti 2017-2018 ribattezzati, per l’occasione, «nuova offerta televisiva Mediaset», andata in scena l’altro ieri nel prestigioso Hotel Hermitage di Montecarlo recuperando una consuetudine in auge una decina d’anni fa – per dare un segnale anti Vivendi alla stampa francese? o per dare uno schiaffo all’idea di essere in crisi? – la novità più significativa è negli slogan della comunicazione adottati dai dirigenti della tv commerciale di Cologno Monzese. C’è meno martellamento rutilante di un tempo, a tutto vantaggio della nitidezza dei concetti, nei filmati e negli speech con i quali il direttore generale del palinsesto, Marco Paolini, dell’informazione, Mauro Crippa, e dei contenuti, Alessandro Salem, hanno tracciato le linee guida del Biscione che verrà. Pochi e chiari slogan. A cominciare da «sistema crossmediale»: per descrivere un impegno sempre più trasversale tra tv generalista, tematica e in streaming, radio e web (Piersilvio Berlusconi ha annunciato l’acquisto di Radio Subasio, cha si aggiunge a R 101, Radio 105, Virgin radio). Poi «made in Mediaset»: per indicare la tv fatta in casa e l’impegno nelle autoproduzioni di contenuti originali, con un messaggio indiretto agli editori multinazionali, Sky in primis, autori di una tv prevalentemente fatta di format «tradotti ed estratti dal congelatore». Infine, sempre nella stessa direzione, l’ambizioso «Mediaset, la nazionale della tv»: per sottolineare la priorità dei contenuti italiani, con un’ambizione di rappresentanza del Paese che potrebbe infastidire la Rai, detentrice del ruolo di servizio pubblico.

Il vertice Mediaset alla presentazione dei palinsesti 2017/2018

Il vertice Mediaset alla presentazione dei palinsesti 2017/2018

Mediaset, insomma, punta sulla creazione e il consolidamento del talento italiano. Ed è come se, con questi slogan e queste rivendicazioni, volesse occupare il centro del sistema televisivo nel suo complesso. Un centro industriale, creativo, produttivo, editoriale. Resta da vedere se e fino a che punto ci riuscirà. Intanto, come ha specificato Salem, la produzione si sviluppa attraverso «diversi gruppi di lavoro, quello della Fascino di Maria De Filippi, quello di Antonio Ricci, quello di Paolo Bonolis, di Davide Parenti e delle Iene, i laboratori comici e dei reality. Tutto concepito come una grande e unica officina creativa dell’intrattenimento». Lo scopo è profilare più possibile il pubblico, concentrandosi sul target commerciale. Non a caso, esemplificando, Salem ha paragonato gli ascolti di una serie di programmi Rai e Mediaset (Stasera casa Mika e Le Iene, Facciamo che io ero con Virginia Raffaele e Buona la prima, Ballando con le stelle e Amici) evidenziando che, se a volte la share generale premia i titoli Rai, sul target tra 15 e 64 anni il vantaggio dei programmi Mediaset è notevole e a volte abissale.

Insomma, una nuova filosofia editoriale, una nuova confezione per contenuti solo in parte inediti. Canale 5, per esempio, riproporrà molti marchi storici. Come quelli targati Maria De Filippi (C’è posta per te, Amici, Tu sì que vales, House party) e quelli firmati da Paolo Bonolis (Music e Chi ha incastrato Peter Pan?). Tornerà il Grande fratello vip, sempre con Ilary Blasi, mentre per Scommettiamo che i conduttori sono da definire. Confermati in seconda serata Matrix con Nicola Porro e Piero Chiambretti e L’intervista di Maurizio Costanzo. Nell’access primetime saranno riproposti Caduta libera e Avanti un altro, mentre Gerry Scotti testerà The Wall, format inedito di un quiz americano rivisitato da Endemol. L’intoccabile Striscia la notizia giungerà alla trentesima edizione. Squadra che vince non si cambia, anzi. L’obiettivo è consolidare i cavalli di battaglia, «per arrivare presto a cinque serate settimanali autoprodotte internamente», ha sottolineato Berlusconi.

Maggiori novità si riconoscono nel palinsesto di Italia 1, dov’è previsto un programma inedito di Nicola Savino che, di ritorno dalla Rai, andrà anche a irrobustire la squadra di conduttori delle Iene. A proposito di ritorni, particolarmente gradito è quello della Gialappa’s band. Altre novità: Big show con Andrea Pucci, il reality Surviving Africa (conduttore da definire dopo le divergenze con Raz Degan) e l’adattamento per la rete giovane del Senso della vita di Paolo Bonolis. Tutta confermata, invece, la linea dell’informazione di Rete 4, con Dalla vostra parte condotto da Maurizio Belpietro, direttore della Verità, «una risorsa per noi fondamentale», ha sottolineato Mauro Crippa, Quinta colonna, Terzo indizio e Quarto grado. Alla quale andranno ad aggiungersi una serie di documentari realizzati da Vincenzo venuto e Madre mia, una docu-fiction con AlBano che racconterà un secolo d’Italia vista dalla famiglia Carrisi.

Dopo gli anni dei successi con Distretto di polizia, Il capo dei capi ed Elisa di Rivombrosa, per citare tre generi diversi, cui ha fatto seguito un periodo di appannamento concomitante con la crisi degli investimenti pubblicitari, la fiction e le serie tornano centrali anche in Mediaset. Dal gruppo di scrittura di Paolo Genovese uscirà la serie tratta dal film Immaturi. Poi arriveranno Rosy Abate con Giulia Michelini e Liberi sognatori, quattro tv movie per raccontare altrettante «figure eroiche della cronaca italiana assassinate dal crimine organizzato tra gli anni Settanta e Novanta», e L’Isola di Pietro con Gianni Morandi protagonista.

Dall’autunno diverrà operativa anche la nuova piattaforma digitale di Mediasetplay, illustrata da Pier Paolo Cervi. Il nuovo sistema consentirà la condivisione dei contenuti su tutti i dispositivi, con i servizi over the top, la funzione restart, la visione differita su mobile, la massima interattività tra smartphone e smart tv «senza bisogno di decoder e parabole e con l’uso del telecomando già in dotazione».

Il 2018 dovrebbe essere l'anno buono per «Adrian»

Il 2018 dovrebbe essere l’anno buono per «Adrian»

Tra le altre notizie annunciate da Berlusconi jr c’è il closing per l’acquisto del canale 20 del digitale terrestre, ma la scelta se farne una rete tematica o generalista non è ancora stata fatta. Chiusura in bellezza con Adrian di Adriano Celentano, il fumetto utopistico anarcoide disegnato da Milo Manara, musicato da Nicola Piovani e scritto da Vincenzo Cerami e Alessandro Baricco, già più volte annunciato e di cui, finalmente, si è visto un breve trailer. Dall’inizio del 2018 dovremmo riuscire a vedere tutti 13 gli episodi.

 

La Verità, 7 luglio 2017